Yihia Sinwar, nuovo leader di Hamas a Gaza, è in Egitto per la sue prima visita diplomatica nel Paese nordafricano. Domenica ha lasciato la Striscia per recarsi al Cairo nel tentativo, secondo i media locali, di rendere più distese le relazioni con l’Egitto e di favorire la riapertura a persone e merci del valico di Rafah, fra Gaza ed il Sinai. La sua delegazione include responsabili della sicurezza e secondo fonti stampa è probabile che affronterà con i dirigenti egiziani le questioni della sicurezza lungo il confine fra il Sinai e Gaza e dei tunnel di contrabbando. E’ possibile inoltre, aggiungono media israeliani, che da parte egiziana vengano avanzate idee per uno scambio di prigionieri fra Israele e Hamas. Resta incerta la sorte di alcuni dirigenti di Hamas che, secondo alcune fonti stampa, sarebbero stati obbligati di recente a lasciare il Qatar. Ieri un portavoce di Hamas ha definito queste voci come “del tutto infondate“.
Intanto Fatah, il partito del presidente dell’Autonomia nazionale palestinese (Anp) Abu Mazen (Mahmoud Abbas), non ha pagato questo mese, come di norma, gli stipendi di alcuni membri di Hamas di Gaza ex detenuti nelle carceri israeliane. Lo hanno fatto sapere fonti palestinesi della Striscia riferite dai media israeliani. Secondo quest’ultimi la mossa – che non si sa se sia definitiva o meno – potrebbe essere collegata alle pressioni del presidente Usa Donald Trump, ma anche di Israele, su Abu Mazen per interrompere i pagamenti mensili che l’Anp versa alle famiglie dei detenuti incolpati dallo stato ebraico per atti di terrorismo nei confronti di israeliani e ai membri dell’organizzazione rilasciati dalle prigioni. Secondo altri media, la mossa dell’Anp potrebbe essere invece essere collegata ai presenti dissidi tra Fatah e Hamas che hanno condotto di recente Abu Mazen a non pagare più, ad esempio, le bollette elettriche della Striscia governata dalla fazione islamica. Per ora tuttavia non c’è conferma ufficiale da parte di Hamas.