Il Marocco ĆØ segnato da un’ondata di proteste a causa del nuovo codice penale messo a punto dal Ministero della Giustizia, sul cui sito era apparso il primo aprile l’anteprima del progetto di riforma. A spingere in piazza il popolo ĆØ il contenuto delle nuove modifiche che sembra non abbiano portato eccessivi cambiamenti. Se da una parte infatti si introducono misure penalizzanti per le aggressioni sessuali e misure alternative per alleggerire le carceri, dall’altra non sono state apportate modifiche in materia di libertĆ civili e individuali.
Per esempio mangiare in pubblico durante il Ramadan, il mese del digiuno islamico, ĆØ considerato ancora un reato penale punito con il carcere, cosƬ come accade per il proselitismo verso altre religioni e le relazioni sessuali al di fuori del matrimonio. La societĆ civile ha risposto avviando una petizione attraverso internet e i social network. Su Facebook e Twitter si moltiplicano le pagine e gli hashtag che denunciano il governo di essere “passatista”. Tacciato di eccessiva approssimazione, persino dai giuristi di fama ĆØ un codice che lascia troppi spazi all’interpretazione. Al centro della riforma l’articolo 503 sulle aggressioni sessuali che dimostra come quella che doveva essere un’apertura alla modernitĆ si ĆØ rivelata il completo opposto.
Si legge che viene considerato colpevole “chiunque aggredisca un altro in luogo pubblico, con comportamenti, parole e gesti di natura sessuale, a scopo sessuale”. Ed ĆØ su questo punto che fanno leva gli esperti, definendolo “inapplicabile”. Tra gli articoli piĆ¹ discussi inoltre anche il 420 che non ha subito modifiche. Riguarda il “delitto d’onore o passionale”. Nel caso si sorprenda il partner con altri, se lo si aggredisce, magari uccidendolo, ĆØ prevista una attenuante per “colpi inferti senza intenzione di uccidere, anche se hanno causato la morte”.