Non è riuscito a compiere un anno di vita, il piccolo Charlie Gard. Il bambino è morto oggi pomeriggio, in una clinica privata nel quale è stato trasferito dopo che ai genitori l’altro ieri è stato negato di poterlo far morire a casa. “Il nostro splendido bambino se n’è andato”, hanno detto la mamma e il papà.
La vicenda
Affetto da una malattia degenerativa rarissima e grave, è stato per cinque mesi al centro di un contenzioso giuridico tra i suoi genitori e i medici del Great Ormond Street Hospital, dove era ricoverato. La sua vicenda – conclusasi il 24 luglio con la decisione dei genitori di abbandonare la battaglia legale – ha catalizzato le attenzioni dei media di tutto il mondo nelle ultime settimane.
L’opposizione di medici e giudici
I suoi genitori si erano battuti legalmente per consentire al piccolo di sottoporsi a delle cure sperimentali negli Stati Uniti. Essi si erano dovuti scontrare con i medici inglesi, convinti che il “miglior interesse” per Charlie fosse quello di morire attraverso la privazione dell’idratazione e della respirazione artificiali. Sia i giudici britannici che quelli della Corte europea dei diritti dell’uomo hanno dato torno alla coppia, impedendo la possibilità di sondare una cura alternativa.
La mobilitazione internazionale
Al fianco dei genitori e della loro battaglia si è schierata una ridda di persone in Inghilterra e non solo. Veglie di preghiera, manifestazioni, petizioni e illuminazioni di blu di alcuni monumenti in tutto il mondo sono state la dimostrazione concreta dell’enorme movimento suscitato dalla vicenda.
Trump, Papa Francesco e Bambino Gesù
Il presidente statunitense Donald Trump aveva esplicitato la disponibilità del suo Paese ad accogliere il bambino per essere curato. Era intervenuto anche l’ospedale vaticano Bambino Gesù, dopo che anche il Papa si era espresso sulla vicenda, inviando ai medici del Great Ormond Street Hospital un protocollo di cura sperimentale. Un medico del nosocomio romano, il dott. Enrico Silvio Bertini, ha anche visitato Charlie Gard nei giorni scorsi, come da lui stesso dichiarato a In Terris.