Il governo della Catalogna intraprenderà azioni legali contro la decisione di Madrid di attivare l’articolo 155 della Costituzione spagnola. Ricorsi saranno presentati davanti alla Consulta e al tribunale supremo spagnolo, ha spiegato il portavoce Jordi Turull, anche per esaurire le vie interne prima di portare la cosa davanti alle Corti internazionali e alla Corte europea dei diritti umani.
L’ala sinistra del fronte indipendentista Cup ha, intanto, confermato che “sul tavolo del Govern” c’è anche l’ipotesi di convocare elezioni anticipate per evitare il commissariamento annunciato da Madrid. Per il portavoce Carles Riera ci sono ora due scenari possibili: una dichiarazione di indipendenza in parlamento e l’apertura di un “processo costituente”, o la convocazione di elezioni. Una ipotesi questa che per la Cup sarebbe “la peggiore“.
Il ministro spagnolo della Giustizia, Rafael Català, in ogni caso ha spiegato che la convocazione di elezioni anticipate da parte del presidente Puigdemont non basterebbe per fermare l’attivazione contro la Catalogna dell’art. 155. Puigdemont dovrebbe anche chiarire, ha aggiunto, “se ha dichiarato o meno l’indipendenza, rispettare la legge e le sentenze dei tribunali”. Il Senato “darà via libera venerdì al commissariamento annunciato dal premier Mariano Rajoy“.
La giornata è stata contraddistinta dall’intervista rilasciata al Times dal portavoce dell’esecutivo spagnolo Inigo Mendez de Vigo, il quale avrebbe (il condizionale è d’obbligo vista la successiva smentita) paventato la possibilità di ricorrere alla forza in Catalogna se fosse necessario per “ristabilire la legalità“. “I governi devono fare rispettare la legge, e se c’è gente che non vuole rispettarla, la polizia dovrà ristabilire la legalità” ha affermato. Successivamente Mendez ha fatto pervenire al quotidiano britannico una richiesta di rettifica, affermando di non aver parlato esplicitamente di “uso della forza”. Anzi, il portavoce del governo spagnolo, sostiene di aver detto che l’esecutivo “eviterà gli atti di violenza”. Mendez ha comunque detto che Madrid prenderà il controllo della polizia catalana, i Mossos d’Esquadra.