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Il boia John pronto a colpire di nuovo. Londra in ansia per David Haines

Le terribili immagini della barbara esecuzione di Steven Sotloff hanno fatto il giro del mondo e messo sotto pressione i governi dei paesi di provenienza degli altri ostaggi tenuti prigionieri nei paesi islamici. Tra questi c’è David Cawthorne Haines, esperto di sicurezza britannico caduto tra gli artigli dei terroristi nel 2013 e prossima vittima annunciata dell’Isis. “Sarà lui il prossimo” aveva annunciato John, l’efferato tagliagole inglese arruolatosi nella Jihad.

Il Regno Unito si sta muovendo per scongiurare il rischio di una nuova uccisione, valutando ogni possibilità. Compresa quella di compiere raid aerei nei territori (che si dipanano tra Siria e Iraq) controllati dal Califfato Islamico di al-Baghdadi. “Non cederemo mai al terrorismo” ha dichiarato con forza David Cameron alla Camera dei Comuni del parlamento inglese definendo “rivoltante e brutale” l’esecuzione di Sotloff che ha seguito quella di James Foley. “Tutti i nostri pensieri sono con l’ostaggio britannico e la sua famiglia. La sua sofferenza è inimmaginabile” ha detto Cameron.

Per quanto riguarda la spinosissima questione dell’Isis il premier inglese ha spiegato che l’unico modo per sconfiggerla è “essere risoluti e mandare un messaggio molto chiaro: un Paese come il nostro non sarà intimidito da dei barbari assassini”. Il caso Haines è stato affrontato, nel pomeriggio di ieri, anche dal Cobra, il comitato di emergenza governativo. Al termine della riunione il ministro degli Esteri, Philip Hammond, ha fornito alcuni particolari sul rapimento. Secondo il ministro un tentativo (fallito) di liberazione di tutti gli ostaggi è stato messo in atto a inizio anno.

Ma l’ansia di Londra per il futuro di Haines non cambierà le linee di principio del governo britannico. Come quella di non trattare alcun riscatto con i terroristi. Lo ha confermato proprio Cameron, assumendo l’impegno personale per invitare tutti i paesi del G7 a fare lo stesso. Secondo quanto scritto dal Times Haines sarebbe stato rapito nel campo profughi di Atmeh, nel nord della Siria.

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