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Idlib, liberato Alessandro Sandrini

Alessandro Sandrini è stato liberato. Lo hanno annunciato le forze del “governo di salvezza”, gruppo antigovernativo della zona di Idlib pubblicando sui social le foto dell'italiano che sarebbe stato nelle mani di una banda criminale. Il bresciano era stato rapito nel 2016, al confine tra Siria e Turchia. Sandrini manca da casa dal 3 ottobre del 2016, quando salì su un volo che da Orio al Serio, via Istanbul, lo portò ad Adana, cittadina tura a 180 chilometri da Aleppo.  

La vicenda

Del rapimento del 32enne bresciano si venne a conoscenza solo un anno dopo la scomparsa, nel dicembre 2017. Dopo quattro telefonate alla madre avvenute nel corso di diversi mesi, nel luglio del 2018 venne messo online il video del giovane con indosso una tuta arancione con alle spalle due uomini armati di Ak-47. “Chiedo all'Italia di aiutarmi, di chiudere questa situazione in tempi rapidi – diceva Sandrini nel video – Due anni che sono in carcere, non ce la faccio più. Mi hanno detto che sono stufi, che mi uccideranno se la cosa non si risolve in tempi brevi. Non vedo futuro, non so cosa pensare”. 

Il comunicato delle milizie

In seguito alla liberazione di Sandrini, il sedicente ministero degli interni del Governo di salvezza nazionale, il colonnello Ali Kedde, ha rilasciato un comunicato in cui viene spiegato che la liberazione dell'ostaggio italiano è stata possibile grazie a un negoziato tra i miliziani qaidisti e una presunta “banda di criminali” della zona di Idlib. Nel comunicato non si fa riferimento al pagamento di un eventuale riscatto. Kedde, inoltre, afferma che le pattuglie di polizia dipendenti dal suo ministero, hanno identificato i componenti della banda che teneva prigioniero Sandrini.

Le dichiarazioni di Conte

“Il connazionale Alessandro Sandrini è stato liberato al termine di un'articolata attività condotta, in territorio estero, in maniera coordinata e sinergica dall'intelligence italiana, dalla polizia giudiziaria e dall'unità di crisi del Mae“, ha afferamto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in una nota commentando la liberazione di Sandrini che, una volta rientrato in Italia, verrà ascoltato dai pm della Procura di Roma. Sulla vicenda la procura capitolina aveva aperto un fascicolo per sequestro di persona con finalità di terrorismo. 

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