I ribelli siriani strappano la città di Dabiq all’Isis liberandola dal Califfato. La città che, secondo una profezia di Maometto sarebbe il luogo della battaglia finale tra cristiani e musulmani, è stata riconquistata dall’esercito siriano grazie all’appoggio della Turchia. Per le milizie sedicente stato islamico si tratta di una perdita molto grave, vista l’importanza strategica della città, situata tra Aleppo e il confine turco-siriano.
Dabiq, conquistata nel 2014 dall’Isis, si trova a circa quindici chilometri dalla frontiera turca. L’Osservatorio siriano dei diritti umani ha spiegato che, attualmente, le fazioni ribelli, con l’appoggio dell’esercito turco, controllano circa 2 mila chilometri di territorio all’interno del triangolo formato dalle località di Yarablus, Marea ed Ezaz. I combattenti jhiadisti, dopo l’offensiva dei ribelli, si sono rifugiati in altre aree sotto il loro controllo nel nordest della provincia.
Oltre alla conquista di Dabiq, riferiscono media locali, è stata occupata anche la città di Sauran, a cinque chilometri a nordovest. L’Isis ha risposto rivendicando un attentato suicida in un quartiere di Baghdad in cui sono morte 35 persone tra cui donne, anziani e bambini.