I palestinesi e i loro sostenitori hanno chiesto all'assemblea delle Nazioni Unite di convocare una riunione di emergenza in cui si adotti una risoluzione che “deplori l'uso eccessivo della forza” da parte di Israele, in particolare a Gaza. Nella risoluzione, inoltre, si chiede di indagare sui recenti episodi di violenza avvenuti nell'area e di garantire la protezione della popolazione civile.
L'iniziativa fa seguito al veto posto dagli Stati Uniti il primo giusgno scorso su una risoluzione sostenuta dal Kuwait che chiedeva al segretario generale, Antonio Guterres, di individuare modalità di protezione dei civili palestinesi, incluso un meccanismo di protezione internazionale. L'ambasciatore palestinese alle Nazioni Unite, Riyad Mansour e i rappresentanti arabi e islamici si sono incontrati nella giornata di venerdì con il presidente dell'Assemblea, Miroslav Lajcak, per chiedere ufficialmente un incontro per votare la risoluzione. Mansour ha indicato che l'incontro potrebbe svolgersi mercoledì prossimo.
La situazione a Gaza
Nel frattempo continuano senza sosta le battaglie sulla Striscia di Gaza, dove quattro palestinesi sono rimasti uccisi per le proteste contro l'isolamento dell'enclave. Secondo quanto riferito dai media arabi, i soldati israeliani hanno aperto il fuoco sui manifestanti ferendo 525 persone, 80 delle quali colpite “da proiettili veri”. I disordini sono stati forti soprattutto nella zona di Khan Jounis, a sud della Striscia, e a Jabaliya, a nord di Gaza City. Le autorità militari israeliane hanno messo in stato di allerta le batterie di difesa Iron Dome nella zona di Israele più vicina a Gaza nel timore che si verifichino lanci di razzi dalla Striscia. Lo ha riferito la radio militare. In precedenza quell'area era stata proclamata “zona militare”, preclusa cioè agli israeliani che non vi risiedono abitualmente.