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I “mugabiani” lanciano la sfida a Mnangagwa

Un ex generale e stretto collaboratore dell'ex presidente dello Zimbabwe Robert Mugabe ha annunciato di aver fondato un partito che intende lanciare la sfida all'attuale capo di Stato, Emmerson Mnangagwa, per le prossime elezioni presidenziali. 

Il partito

Si tratta di Ambrose Mutinhiri, veterano della guerra di indipendenza dello Zimbabwe degli anni 70. L'ex militare si è prima dimesso da parlamentare e dal partito Zanu-Pf e ha poi incontrato Mugabe per informarlo degli ultimi sviluppi. L'anziano ex leader, 94 anni, è ancora scosso dal golpe militare che lo ha costretto a rassegnare le dimissioni dopo 37 anni al potere e ha annunciato il suo sostegno al Nuovo fronte patriottico di Mutinhiri. Il gruppo è formato da vecchi membri dello Zanu-Pf e da cittadini “indignati per le modalità incostituzionali e umilianti con cui Mugabe è stato spodestato da criminali che hanno vergognosamente danneggiato la nascente democrazia dello Zimbabwe”. 

Verso le elezioni

Molti imputano all'ex presidente di aver portato il Paese africano nel baratro. La disoccupazione supera l'80%, le infrastrutture pubbliche sono in rovina e la debolezza della moneta ha generato un'iperinflazione. Lo scorso gennaio Mnangagwa ha promesso elezioni trasparenti entro luglio e ha assicurato che rispetterà il responso delle urne. Garanzie che la comunità internazionale pretende per sbloccare i finanziamenti di cui lo Zimbabwe ha urgente bisogno. 

Opposizione divisa

La scorsa domenica Mnangagwa ha sorpreso tutti, inviando un tweet di congratulazioni a Nelson Chamisa del Movimento per il cambiamento democratico (Mcd) che la principale coalizione di opposizione ha scelto come candidato presidente. Nella sua corsa verso la riconferma l'attuale leader (e quindi il partito Zanu-Pf) potrebbe essere agevolato dalle divisioni degli avversari. La nomina di Chamisa è stata oggetto di un aspro dibattito interno, innescato dalla morte dell'ex presidente dell'Mcd Morgan Tsvangirai. Per la successione Chamisa ha sfidato il vicepresidente del partito Thokozani Khuphe. Dopo la sconfitta quest'ultimo ha tuttavia accusato i sostenitori del suo sfidante di averlo minacciato fisicamente. Chamisa ha cercato di smorzare la tensione post nomina con in tweet rappacificatore: “Ciò che ci unisce è molto più grande di ciò che cerca di dividerci”. 

 

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