Dubbi del Consiglio d'Europa sulla democraticità delle elezioni amministrative in Turchia. L'organismo, ha spiegato Andrew Dawson – che guida la missione di osservazione elettorale nel Paese anatolico – “non è pienamente convinto che attualmente in Turchia ci sia l'ambiente elettorale libero e giusto che è necessario per elezioni genuinamente democratiche in linea con i valori e i principi europei“.
Sfida per Istanbul
E' stato, intanto, nuovamente interrotto il conteggio dei voti a Istanbul, quando mancano 84 sezioni da scrutinare. La decisione è stata presa a sceguito di alcune contestazioni. La partita nella metropoli del Bosforo è fondamentale. L'Akp di Recep Tayyip Erdogan, infatti, dopo la capitale Ankara rischia di perdere anche la più importante città del Paese. La sfida è tra il candidato dell'opposizione Ekrem Imamoglu e l'ex premier Binali Yldirim.
Vittoria mutilata
Nelle amministrative in Turchia, l'ennesimo successo elettorale di Erdogan finisce oscurato dallo storico trionfo dell'opposizione ad Ankara e dal clamoroso testa a testa a Istanbul. E se il candidato del presidente ha rivendicato la vittoria, l'opposizione contesta i dati e chiede un nuovo scrutinio complessivo. “Come avviene dal 3 novembre 2002, l'Akp resta con un ampio margine” il primo partito, ha sottolineato in serata Erdogan prima di lasciare Istanbul per tornare al palazzo presidenziale di Ankara. Il suo Akp ha guidato le elezioni municipali con il 45% dei voti subendo però alcune battute d'arresto, compresa la perdita della capitale Ankara. Mentre ancora conteso è il risultato di Istanbul. Il voto di ieri viene visto come una sorta di referendum su Erdogan.