Per la prima volta dall'inizio delle proteste – giugno 2019 – a favore della democrazia, Pechino ha deciso di intervenire per sbloccare le strade di Hong Kong, schierando soldati cinesi. Come riporta l'Ansa, i militari di Pechino sono entrati in azione indossando “abiti civili”, hanno precisato i media cinesi, per aiutare a ripulire le strade da mattoni e detriti, prodotto dei violenti e prolungati scontri tra studenti e polizia cominciati lunedì. La missione è stata completata vicino alla Baptsit University di Kowloon, uno dei centri della guerriglia urbana dei giorni scorsi, dove l'Esercito di liberazione popolare ha una caserma. In maglietta verde e calzoncini alcune decine di giovani reclute hanno dato aiuto ai cittadini che hanno approfittato della calma per ripulire. “E' la prima volta che il Pla è direttamente coinvolto negli eventi politici di Hong Kong”, ha scritto su Twitter Demosisto, partito cofondato da Joshua Wong, ex leader del “movimento degli ombrelli” del 2014 esprimendo la propria preoccupazione. “Dobbiamo essere cauti – ha aggiunto – perché potrebbe essere la tattica del salame con cui la Cina comincia a intervenire più direttamente negli affari di Hong Kong“.
Perché si proteta a Hong Kong
Da alcuni mesi, e più precisamente da giugno 2019, Hong Kong è teatro di forte tensioni e proteste di massa contro il governo a causa di una controversa legge sulle estradizioni in Cina. Milioni di cittadini sono scesi in strada: la maggior parte di loro protesta pacificamente, ma non sono mancati episodi di violenza.