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Hollande promette: “difenderemo i francesi aldilà di ogni religione”

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“Il fondamentalismo islamico si nutre di tutte le contraddizioni, delle povertà, dei conflitti non risolti da troppo tempo, e sono i musulmani ad esserne le prime vittime”. Ad affermarlo è il presidente della Francia Francois Hollande, durante un discorso che ha tenuto oggi all’Istituto del mondo arabo di Parigi. Così, a poco più di una settimana dalla strage di Charlie Hebdo, il presidente francese invita tutti a non fare confusione tra “estremisti violenti e musulmani moderati”.

L’Istituto del mondo arabo a Parigi

Secondo il Premier francese per combattere il fanatismo tutta l’Europa deve impegnarsi per “favorire la nascita di una società civile esigente nel mondo arabo, risolvendo i conflitti e creando, tra le due rive del Mediterraneo, un’unione che non sia solo di cuore e di ragione, ma una vera unione economica e culturale”. Inoltre il capo di stato francese ha sottolineato come tra l’islam e gli attentati della capitale non vi sia una connessione. Dichiarazioni forti, che però sembrano voler spingere i francesi a “riavvicinarsi” alle persone di credo musulmano, senza cadere “nell’islamofobia”, che in questi giorni ha fatto registrare almeno 50 episodi contro edifici o membri della comunità musulmana.

Gli atti contro i musulmani, così come l’antisemitismo, devono essere non solo denunciati, ma puniti con severità – ha dichiarato Hollande – La Francia si impegna a difendere tutti i suoi cittadini, indipendentemente dalla religione”. Nella conclusione del suo discorso il presidente francese Francois Hollande ricordato il conflitto nei territori della Siria, dove a “furia di non essere affrontata, è la forza che ha avuto la meglio”. “Abbiamo un dovere di solidarietà nei confronti del mondo arabo – ha concluso Hollande – Il mondo arabo è in piena mutazione, anche se non tutte le sue ‘primavere’ hanno prosperato. Questi cambiamenti richiedono tempo e la sicurezza è necessaria ai popoli arabi, perché possano compiere il loro rinnovamento”.

Manuela Petrini: