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Hezbollah fa appello alla “terza intifada”

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Dopo Hamas anche Hezbollah, movimento sciita palestinese alleato dell'Iran, ha fatto appello a una “terza intifada” dopo il riconoscimento di Gerusalemme capitale di Israele da parte degli Stati Uniti. Il leader del “Partito di Dio”, Hassan Nasrallah nel corso di una manifestazione ha ribadito la posizione già espressa in un discorso televisivo all'indomani della decisione del presidente americano Donald Trump. Ma non ha fatto cenno ad eventuali azioni aggressive da parte delle sue milizie contro lo Stato ebraico. Nasrallah ha aggiunto che l'Autorità nazionale palestinese non deve intrattenere alcun negoziato con Israele fino a quando Trump non revocherà la sua decisione.

La manifestazione

I partecipanti alle manifestazioni hanno sventolato bandiere di Hezbollah, hanno portato in corteo una enorme bandiera palestinese e hanno gridato slogan quali “Morte all’America” e “Morte a Israele“. Su uno degli striscioni esposti compariva la scritta: “Gerusalemme, capitale eterna della Palestina”. Nasrallah ha definito quella di Trump “una sfacciata aggressione americana-sionista” e ha fatto appello a “tutte le fazioni della resistenza nella regione” perché facciano fronte comune per “mettere a punto un piano per affrontare questa aggressione“. Il leader del Partito di Dio sciita ha anche detto di apprezzare “tutte le prese di posizione” espresse contro la decisione di Trump. 

Scontri a Gaza

Proseguono, intanto gli scontri fra ribelli palestinesi ed esercito israeliano lungo l'intera linea di demarcazione fra la striscia di Gaza e lo Stato ebraico. Nei tafferugli, ha riferito il ministero palestinese della Salute, 70 dimostranti sono simasti feriti. Si tratta per lo più di casi di intossicazione da gas lacrimogeni e di contusioni provocate da proiettili rivestiti di gomma. In serata, aggiungono fonti locali, Israele ha fatto ricorso anche all'artiglieria verso un imprecisato obiettivo situato ad est della città di Gaza.

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