Se Israele decide di attaccare il Libano, non riuscirà a vincere la guerra. Io sono convinto che Netanyahu non voglia la pace, lui vuole prendersi un piccolo pezzo di Libano, così come un piccolo pezzo di Giordania e un piccolo pezzo di Palestina“. Lo ha detto il premier libanese, Saad Hariri, durante una conferenza stampa tenutasi nel centro studi Chatham House, a Londra.
Tensione alle stelle
Al confine tra i due Paesi la situazione è altamente instabile: l'esercito israeliano nei giorni scorsi ha scoperto l'esistenza di alcuni tunnel sotterranei nei pressi del confine, presumibilmente scavati da Hezbollah per raggiungere il territorio israeliano dal Paese dei Cedri. Le autorità di Tel Aviv hanno già fatto sapere di ritenere il Libano responsabile diretto delle azioni di Hezbollah (che a sua volta fa parte del governo libanese, ndr), e di non escludere un intervento armato.
Impasse politica
Nel frattempo, in Libano c'è anche da risolvere la questione dello stallo di governo: sono ormai 7 mesi che non si riesce a formare un esecutivo, soprattutto a causa di divergenze tra le parti politiche sull'assegnazione dei ministeri. A questo proposito, il primo ministro Hariri – da sempre alleato saudita – dopo aver rassicurato il pubblico sui progressi (“siamo negli ultimi 100 metri”), ha fatto sapere che “l'Arabia saudita aiuterà economicamente il Libano. Non appena un governo sarà formato, spero entro fine anno, vedrete l'Arabia saudita fare dei passi importanti verso il Libano, sostenendolo dal punto di vista economico”.