Hamas potrebbe non fare più parte della black list delle organizzazioni terroristiche dell’Unione Europea. La Corte di giustizia ha, infatti, dovuto annullare “per vizi di procedura” la misure che mantengono i miliziani palestinesi e le Tigri di Liberazione Tamil Eelam (Ltte) dello Sri Lanka, all’interno dell’elenco. Lo ha stabilito l’avvocato generale della Corte Ue, Eleanor Sharpston, chiamata a esprimersi sul caso.
Il 27 dicembre 2001 il Consiglio Ue ha inserito Hamas e le tigri Tamil nella lista dei soggetti cui si applicano sanzioni per ragioni di terrorismo. Le due organizzazioni hanno fatto ricorso. Il tribunale aveva già dato ragione ad Hamas e al Ltte, annullando le decisioni del Consiglio ritenendole “non basate su atti esaminati e confermati in decisioni di autorità competenti”.
Il Consiglio Ue ha fatto appello, e adesso l’avvocato generale sembra confermare l’orientameto del Tribunale di Lussemburgo. “Il Consiglio non può fondarsi su un elenco di attacchi terroristici quando tali fatti non sono accertati in decisioni di autorità competenti”, rileva Eleanor Sharpston, secondo la quale lo stesso Consiglio “non può fondarsi su fatti e prove trovati in articoli di stampa e informazione ricavata da Internet invece che su decisioni di autorità competenti per suffragare una decisione di mantenimento in un elenco”.