“Noi non odiamo gli ebrei per la loro religione, noi odiamo chi ha occupato la nostra terra dopo averci costretti ad andarcene“. Sono le parole del numero due di Hamas, il politico Ismail Haniye che ha voluto dare il “benvenuto” a quanti “vorranno vivere in uno Stato palestinese”. E’ quanto emerso dal “botta e risposta” del politico con gli internauti di Twitter, un’iniziativa di cinque giorni che Hamas ha lanciato per spiegare le sue posizioni. “Noi crediamo nell’Islam moderato” si legge in uno dei cinguettii del leader palestinese.
Quanto alle elezioni politiche israeliane, che si svolgeranno domani, per Haniye “si tratta di una questione interna israeliana, tutti i leader israeliani partecipano con gli stessi obiettivi”. Di fronte all’ipotesi di uno Stato palestinese che ricalchi i confini del 1967, Haniye ha risposto che Hamas “non è contrario a una simile opzione, a patto che abbia Gerusalemme come capitale e che i rifugiati possano tornare”.
La soluzione dei due Stati invece è confermata come fallimentare a causa dell’espansionismo israeliano: ” L’occupante – ha precisato – è l’ostacolo e le attività di insediamento sono una violazione del diritto internazionale. Noi chiediamo di riavere indietro i nostri diritti e se gli ebrei accetteranno di vivere in uno Stato palestinese saranno i benvenuti” ha aggiunto Haniye, spiegando che la prosecuzione o meno del cessate il fuoco “dipende totalmente da Israele”. Infine sul tema delle elezioni palestinesi il leader ha affermato che “Hamas deciderà se partecipare con un candidato presidenziale che sarà il movimento a individuare”, ha concluso l’esponente di Hamas.