Il maresciallo Khalifa Haftar ha lasciato Mosca senza firmare l'accordo di cessate il fuoco con il governo di accordonazionale guidato da Fayez al-Sarraj, che aveva già ieri siglatoil patto. Il motivo del rifiuto sarebbe la mancataconsiderazione di molte delle richieste dell'esercito nazionale libico. Haftar aveva chiesto la notte di tempo per riflettere. La Russia “continuerà i suoi sforzi per il cessate il fuoco” in Libia. Lo ha assicurato il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, confermando la partenza da Mosca del generale Khalifa Haftar senza aver firmato l'accordo per il cessate il fuoco.
I dubbi sulla possibilità di arrivare alla pace
A questo punto si potrebbe andare verso un rinvio della conferenza di Berlino, che, seppure non annunciata ufficialmente, avrebbe potuto tenersi domenica prossima, 19 gennaio. Questa mattina sarebbero ripresi anche gli scontri a sud di Tripoli secondo quanto riferito dalla tv al Arabiya, mentre il sito di al Wasat, citando testimoni, riferisce di colpi d'artiglieria sparati nei sobborghi di Salah Al-Deen e Ain Zara, nella capitale libica.
L’analisi
La partenza di Haftar da Mosca senza aver firmato un accordo solleva interrogativi sulla fattibilità della conferenza internazionale sulla Libia sponsorizzata dall'Onu a Berlino, prevista per gennaio. La cancelliera Angela Merkel è andata a Mosca sabato, guadagnandosi il sostegno di Vladimir Putin. La comunità internazionale è preoccupata da un'escalation del conflitto libico. In particolare, l'Europa teme che la Libia possa diventare una “seconda Siria”. Per Mosca, l'Occidente è in gran parte responsabile del conflitto in Libia, il Paese con le maggiori riserve di petrolio dell'Africa, in quanto ha sostenuto militarmente i ribelli che hanno rovesciato e ucciso il colonnello Muammar Gheddafi nel 2011.