Il noto settimanale tedesco Der Spiegel ha pubblicato dei documenti che mostrano come la National Security Agency (Nsa) stia monitorando la rete nord coreana da anni. Gli Stati Uniti si sarebbero infiltrati nelle reti della Corea del Nord almeno dal 2010 praticando un’attività di spionaggio sistematica. La rivista ha pubblicato notizie tratte dai documenti resi pubblici da Edward Snowden, l’ex tecnico della Central Intelligence Agency (CIA) noto per aver rivelato pubblicamente dettagli di diversi programmi di sorveglianza di massa del governo statunitense e britannico, fino ad allora tenuti segreti. Snowden, grazie alla collaborazione con Glenn Greenwald – giornalista del quotidiano britannico The Guardian – denunciò il programma di intercettazione telefonica tra Stati Uniti ed Unione europea che mise in serio imbarazzo la Casa Bianca nel 2013.
È proprio grazie a informazioni ottenute spiando la Corea del Nord che Barack Obama ha potuto accusare apertamente Pyongyang di essere il mandante dell’attacco a Sony legato alla distribuzione del film “The Interview”. Nella pellicola, due giornalisti venivano ingaggiati dalla Cia per uccidere il leader nordcoreano Kim Jong-un. In passato gli Stati Uniti non avevano mai accusato apertamente nessun Paese di essere dietro a un cyberattacco. Un articolo del New York Times spiega poi che la Corea del Nord negli ultimi 30 anni ha formato con attenzione squadre di hacker specializzati, che solo recentemente hanno mostrato le loro vere capacità. Lascia perplessi inoltre il fatto che le spie statunitensi non abbiano saputo o voluto allertare Sony dell’attacco che stava subendo dal novembre del 2013. “Quegli attacchi non sembravano insoliti”, si legge ancora sul NYT. “Solo in un secondo momento gli investigatori hanno capito che la Corea del Nord aveva rubato le credenziali di un amministratore di sistema Sony”. In altre parole gli agenti USA non avevano compreso subito la gravità della situazione.
Tra le altre informazioni contenute nei documenti pubblicati da Der Spiegel, poi, ci sarebbe la conferma di come la Nsa riuscisse a tracciare gli iPhone di Apple sfruttando una vulnerabilità del sistema iOS risolta di recente. Era possibile infatti infettare gli iPhone passando dal computer usato per sincronizzarlo tramite iTunes. Oggi Apple ha risolto quella falla, ma i documenti evidenziano quanto la Nsa l’abbia sfruttata diffusamente minando la privacy di milioni di utenti.