Sono 19 i candidati a succedere al presidente uscente Jimmy Morales, ex comico televisivo salito al potere nel 2015. Sandra Torres, donna d'affari di 63 anni ed ex first lady, moglie del compianto presidente Alvaro Colom, al potere dal 2008-2012, è la favorita, candidata di centro-sinistra per Unity of Hope. Otto milioni di persone sono chiamate oggi a votare in Guatemala per le elezioni generali. Il paese, il più popoloso dell'America centrale, è dominato da corruzione, povertà e flussi di migranti diretti negli Stati Uniti. Tutti i permessi di polizia, riferisce Lapresse, sono stati cancellati e circa 40.000 poliziotti sono stati messi in stato di allerta, mentre i militari sono stati mobilitati per proteggere gli edifici chiave e le carceri. Le autorità hanno espresso preoccupazione per possibili focolai di violenza in almeno 55 comuni. Il Guatemala ha uno dei più alti tassi di omicidi al mondo: le statistiche ufficiali riportano 22,4 omicidi ogni 100.000 persone alla fine del 2018. Circa la metà delle uccisioni è attribuita al narcotraffico e alle operazioni di estorsione effettuate dalle gang.
I candidati
Le elezioni riguardano la scelta di presidente e vicepresidente, 160 deputati del Parlamento e 340 sindaci delle principali località del Paese. Per la successione al presidente Jimmy Morales, sono in lizza 19 candidati, ma solo tre, secondo un sondaggio della Fondazione libertà e sviluppo, hanno possibilità di aggiudicarsi la massima carica dello Stato: Sandra Torres (Unità nazionale della speranza, Une, centro-sinistra) a cui vengono attribuiti il 22,6% dei consensi; Alejandro Giammattei (partito Vamos, destra) con l'11,6% e Roberto Arzù (partito Pan-Podemos, destra) con il 9,2%.
Gli scenari
Gli analisti ritengono che nessuno di essi potrà raccogliere al primo turno il 50% più uno dei voti, per cui la scelta sarà rinviata al ballottaggio previsto per l'11 agosto, dove il successo potrebbe andare, per il trasferimento di voti, ad un candidato della destra. Secondo un altro sondaggio della Fondazione Prodata, il 48% dei guatemaltechi non ha ancora deciso per quale candidato votare, con una tendenza più accentuata nei centri urbani che in quelli rurali. I temi principali affrontati dai candidati nella campagna, durata tre mesi, sono stati la corruzione e la violazione dei diritti umani, coinvolgendo anche il presidente uscente Morales. Il capo dello Stato è infatti entrato duramente in conflitto con la Commissione internazionale contro l'impunità in Guatemala (Cocig), voluta dall'Onu, che aveva aperto una procedura nei suoi confronti, chiedendone la chiusura e dichiarando persona non grata il suo presidente colombiano, Ivan Velazquez, riferisce l’Ansa. Inoltre in aprile il candidato presidenziale Marco Estrada è stato arrestato a Miami con l'accusa di aver cercato per la sua campagna elettorale l'appoggio dei boss del narcotraffico del Cartello di Sinaloa.