FC'è l'accordo sulla Grosse Koalition fra Spd e Cdu. Secondo il der Spiegel ai socialdemocratici sarà assegnato un ministero prestigioso come quello delle Finanze, fino a oggi guidato dal “falco” del rigore Wolfgang Schaeuble. Indiscrezione, quest'ultima, confermata anche dalla Bild. Ai socialdemocratici dovrebbero andare anche Lavoro ed Esteri (con Martin Schulz in pole position) mentre alla Cdu Economia e Difesa. Il leader della Csu, Horst Seehofer, dovrebbe occupare la casella degli Interni.
Soddisfazione
“Una lunga strada ci ha portato qui oggi – ha commentato Angela Merkel -. Abbiamo giornate di intense trattative alle spalle ma ci siamo riusciti, anche se qualche volta è costato molto a noi come ai nostri partner. Ne è valsa la pena. I cittadini hanno visto questo lungo percorso. Ora abbiamo un governo stabile in grado di pensare alle vere esigenze della gente“.
Le trattative
Nonostante le difficoltà registrate nelle ultime ore, Schulz ieri aveva annunciato il raggiungimento di “un accordo molto importante sull'Europa, una cosa determinante che prevede nuovi investimenti, un fondo di investimento per l'eurozona e la fine del 'dogma del risparmio'”. Le trattative hanno trovato anche altri punti fermi: l'intesa a favore di più mezzi contro la disoccupazione giovanile e una fiscalizzazione più equa nei confronti dei giganti tecnologici americani, Amazon, Google, Apple. Sull'Europa, si tratta di “fare un patto sociale per l'Europa”, ha spiegato ancora Schulz, il Parlamento europeo deve essere rafforzato e deve essere resa possibile un'ampia partecipazione dei cittadini al dibattito sulla riforma. “Abbiamo adesso una vera opportunità, insieme con la Francia, di rendere l'Europa più democratica, più sociale e più capace di agire”. L'ex presidente del Parlamento europeo ha aggiunto che “il Paese può avere un buon futuro solo se è in un'Europa unita e forte e che la Spd condivide questa posizione insieme a Cdu e Csu“.
Divisioni
L'accordo dovrà poi ottenere il placet della maggioranza dei circa 440.000 iscritti socialdemocratici, in un referendum che andrà avanti varie settimane a cavallo tra febbraio o marzo. In realtà l'Spd, che alle urne ha ottenuto una sonora sanzione per gli anni al governo con Merkel, è diviso sull'alleanza: molti rimangono scettici dopo i due precedenti GroKo (2005-2009 e 2013-2017). Nel tentativo di convincere la sua recalcitrante base, Schulz ha previsto una “revisione a metà mandato” dell'accordo con Merkel. Se l'intesa dovesse invece essere bocciata dall'Spd, la cancelliera dovrà provare a formare un governo di minoranza o accettare nuove elezioni, con il rischio di far volare la destra estrema di Afd.