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GRECIA, TSIPRAS: “L’ACCORDO E’ VICINO”

La Grecia “è vicina” a raggiungere un accordo con i creditori. A dirlo è proprio il premier Alexis Tsipras: “Abbiamo fatto passi avanti, siamo alle battute finali, l’accordo è vicino”, ha affermato dopo un incontro al ministero delle finanze ad Atene. Dall’altra parte, la Germania non ritiene che lo stallo si sia creato a causa di una mancanza di flessibilità da parte dell’Eurozona nella trattativa con Atene, mentre “purtroppo bisogna constatare” che finora “mancano le proposte” e “una soluzione complessiva” da parte del governo greco. A dirlo è stato il portavoce del ministro delle Finanze tedesco Martin Jaeger in una conferenza stampa.

Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schauble, infatti, ha dato l’ultimatum alla Grecia: “Atene – riporta die Zait – dice di voler mantenere l’euro ma non più il programma che prevede gli aiuti in cambio di riforme, perché queste due cose non possono stare insieme”. Ha poi aggiunto, “noi abbiamo detto via aiutiamo, ma voi dovete reggervi di nuovo, finanziariamente, sulle vostre gambe”. Il ministro ha anche sottolineato che la Grecia ha il numero maggiore di dipendenti statali dell’eurozona, e ne vuole assumere di più, e ha uno dei salari minimi più alti. In questo contesto, ha spiegato, chiede di avere più aiuti.

“La politica del rischio calcolato è un gioco pericoloso e quindi ognuno deve fare un passo indietro e considerare la prossima scadenza come l’ultima scadenza e risolvere la crisi” greca, perché “il rischio di passare da una scadenza all’altra aumenta i rischi di un incidente”, ha detto il segretario al Tesoro Usa, Jacob Lew, a Londra. Il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis spiega intanto che “il negoziato tecnico prosegue, stiamo facendo progressi, ma restano ancora diverse aree da discutere compresi i target di bilancio: ci sono tutte le ragioni per procedere il più in fretta possibile, visto che siamo già ben oltre la scadenza prevista di fine aprile”.

E la Bce, secondo la stampa, ha lasciato invariata a 80,2 miliardi di euro la linea di liquidita’ d’emergenza (Ela) alle banche elleniche.Lo scrive Bloomberg che cita fonti secondo cui gli istituti greci hanno liquidita’ per 3 miliardi. La Bce avrebbe anche lasciato invariato l’haircut sul collaterale, la decurtazione sul valore dei titoli di Stato forniti a garanzia. “La Banca centrale della Grecia – ha detto un funzionario del governo di Atene – non ha chiesto alla Bce di aumentare la linea di liquidita’ di emergenza Ela (Emergency liquidity assistance). Il deflusso dai depositi bancari si è stabilizzato”.

Intanto le recenti voci circa l’eventuale applicazione alle banche elleniche di controlli sul flusso dei capitali come avvenuto a Cipro nel marzo 2003 e l’introduzione di una tassa sulle transazioni bancarie, sta inducendo numerosi greci a ritirare denaro dai propri depositi bancari e solo ieri tali prelievi sono ammontati a circa 300 milioni di euro. Lo riferisce oggi l’edizione online di Kathimerini. Nonostante l’ammontare elevato, gli stessi responsabili hanno dichiarato che la situazione è sotto controllo dal momento che la popolazione “rimane calma grazie ai messaggi positivi” diffusi dal governo.

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