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GRECIA: PREVISTI NUOVI “NEIN” DALLA GERMANIA NELL’EUROGRUPPO DI VENERDI’

Nonostante sia stato raggiunto l’accordo tra ex Troika e governo Tsipras sul nuovo Memorandum, e la Grecia voglia approvare già oggi oltre 50 riforme, dalla Germania arrivano delle resistenze per il via libera al terzo salvataggio, tanto che il presidente dell’Eurogruppo ha deciso di convocare i ministri in via straordinaria venerdì pomeriggio a Bruxelles per affrontare di persona tutte le resistenze e valutare se procedere con un nuovo prestito ponte, rinviando ancora l’ok finale. Il nuovo memorandum d’intesa con tutte le condizioni per ottenere gli oltre 80 miliardi di euro in aiuti è pronto, è stato accettato in pieno dalle autorità greche, che si sono anche impegnate ad anticipare la maggior parte delle misure. Infatti, oltre 50 riforme saranno già votate oggi dal Parlamento, pronto a dare il suo ok alla riforma delle pensioni che abolisce quelle baby, alle privatizzazioni e alla revisione della contrattazione collettiva. Facendo anche “retromarcia” su alcune misure prese in questi mesi senza consultare la Troika, come l’abolizione dei licenziamenti collettivi, che da oggi torneranno possibili.

Ma il Memorandum, spiegano fonti europee, non è solo austerità. Anzi, è una critica che non gli si può fare perché è un “pacchetto duro ma i sacrifici sono equamente distribuiti”, pensato con grande attenzione alla “dimensione sociale, per mitigare l’impatto immediato di queste misure”, tanto che prevede anche uno schema di reddito minimo dal 2016.

Inoltre, a causa della grave recessione che farà perdere all’economia greca il 2,3% del Pil quest’anno e l’1,3% l’anno prossimo, vengono rivisti gli obiettivi di bilancio, ridimensionando di molto i target sul surplus e ammettendo un deficit per il 2015. Certo, alcune parti del Memorandum sono ancora poco definite, e tra esse, proprio quella che la Germania ha voluto con insistenza, cioè il fondo per le privatizzazioni.

Ancora non è chiaro chi lo gestirà e come, e quali asset potranno finirci dentro per essere ceduti. Quest’assenza pesa molto per Berlino, assieme alla mancanza di chiarezza sul coinvolgimento del Fmi che ancora quando e in che parte contribuirà al pacchetto di aiuti. Per questo la Merkel continuerebbe a preferire un nuovo prestito ponte, che consenta ad Atene di onorare la sua scadenza con la Bce il 20 agosto, dando più tempo all’Ue di chiarire questi aspetti.

Ma Tsipras non ci sta, convinto di aver fatto la sua parte fino in fondo, andando anche oltre a quello che l’Eurosummit gli aveva chiesta: oggi stesso farà riforme, e altrettante gliene sottoporrà entro ottobre, quando l’ex Troika prevede la prima “revisione” del programma, alla quale è subordinata ogni tranche di aiuti. È per questo che la cancelliera e il premier greco hanno avuto un duro confronto telefonico, che alcuni media anche tedeschi hanno definito una vera e propria lite, sebbene smentita dal portavoce della Merkel. Un confronto che comunque non ha spostato Berlino, pronta a dire il suo “nein” venerdì all’Eurogruppo.

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