Sarà una donna, per la prima volta nella storia della Grecia, a reggere le sorti del governo al posto di Tsipras fino al 20 settembre, data delle elezioni anticipate: si tratta di Vasiliki Thanou, nata nel 1950 a Halkida, a nord di Atene, e già presidente della Corte suprema ellenica dallo scorso primo luglio, quando è subentrata al collega magistrato Athanasios Koutroumanos, andato in pensione.
Thanou è una vera e propria debuttante in politica, ma può vantare una grande esperienza nel diritto, avendo scalato tutti i gradini della magistratura ellenica: laureata alla Facoltà di legge all’Università di Atene, si è specializzata in diritto europeo alla Sorbona di Parigi, per divenire presidente della Corte d’appello nel 1992. Entrata a far parte della Corte suprema nel 2008, ha anche la carica di presidente della Corte elettorale e dell’Associazione dei procuratori d’accusa greci.
Per il nuovo governo di transizione, la stampa ellenica dà per certi vari nomi. Uno è quello di Petros Molyviatis, 87enne ex ambasciatore ed ex ministro degli Esteri in due diversi esecutivi, dal 2004 al 2006 con Kostas Karamanlis, e nel 2012 durante il governo tecnico di Panagiotis Pikrammenos (che guidò la Grecia alla seconda tornata elettorale del 2012). C’è poi Giorgos Chouliarakis (che ha partecipato a negoziati con i creditori internazionali) per le Finanze (ma c’è chi ipotizza che Euclid Tsakalotos possa restare al suo posto, visto il suo ruolo-chiave nell’ultima trattativa che ha portato al nuovo Memorandum), mentre le Riforme andrebbero a Antonis Makridimitris e lo Sviluppo a Nikos Christodoulakis. Altre indiscrezioni dicono che alla Cultura o al Turismo potrebbe andare Alkistis Protopsalti, una delle più amate cantanti greche.
I risultati del voto appaiono ora molto incerti. Secondo gli ultimi sondaggi sarà davvero difficile che Alexis Tsipras riesca a ottenere una maggioranza assoluta, come sperava. In ogni caso ha escluso la possibilità di guidare un governo di unità nazionale con i filoeuropei di Nea DImokratia, Pasok e To Potami, se dalle urne emergerà un Parlamento frammentato ha lasciato intendere che potrebbe confermare l’alleanza con i nazionalisti Greci Indipendenti.