Due morti e 12 feriti. E’ questo il bilancio dell’incendio che ĆØ divampato nel campo rifugiati di Moria, sull’isola greca di Lesbo. I due feriti piĆ¹ gravi sono una donna di 25 anni e un bambino di quattro anni che sono stati trasferiti in un’ospedale di Atene con l’aiuto di un aereo militari. Le altri 10 persone che hanno riportato delle ferite sono state rioverate presso una struttura sanitaria situata nell’isola di Lesbo.
Secondo le prime ricostruzioni fornite dai soccorritori, l’incendio nel campo profughi sarebbe stato causato dall’esplosione di una bombola di gas. Una delle vittime ĆØ una donna irachena di 60 anni e, sembrerebbe, che al momento della deflagrazione si trovasse nella sua tenda intenta a cucinare. All’interno della tenda i soccorritori hanno trovato anche il corpo di un bambino che sembrerebbe essere il nipote della donna.
Ad appiccare l’incendio nelle altre tende del campo, invece, sarebbero stati altri migranti. I danni provocati dalle fiamme sono ingenti. Inoltre, in seguito ai tafferugli ci sono stati anche degli scontri tra agenti e profughi, sei dei quali sono rimasti feriti in maniera lieve.
Secondo una fonte della polizia, citata dai media, la situazione ĆØ piano piano tornata alla calma. Ma nel campo profughi di Moria non ĆØ la prima volta che si verificano incidenti di questo tipo, anche se fino ad ora, fortunatamente, non si erano mai verificate delle vittime. L’ultimo episodio simile risale allo scorso 19 settembre, quando dal campo erano state evacuate oltre 4.000 persone. Negli ultimi mesi sono stati registrati diversi incidenti nei campi profughi presenti sulle isole greche dell’Egeo, che ospitano circa 16.000 persone pur avendo una capienza di 7.500 posti. Il campo di Moria dovrebbe ospitare 3.500 persone, ma al momento ne conta oltre cinquemila.