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GRECIA: “I CREDITORI NON VOGLIONO UN ACCORDO”

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Sembra ormai sempre più complicata la partita della Grecia. Atene si è vista bocciare la sostanza delle misure proposte per convincere Ue e Fmi a sbloccare nuovi aiuti, e successivamente, ha a sua volta respinto le loro contro offerte. Nodi del contendere, ora, sono gli aumenti dell’Iva, su cui Tsipras resiste, e il suo eccessivo ricorso ad aumenti generalizzati delle tasse (in particolare alle imprese), al posto di tagli alla spesa, per effettuare il risanamento dei conti. Altro aspetto fortemente criticato dai creditori è la manovra sulle pensioni, ritenuta insufficiente. L’ex Troica chiede ad Atene di mettere pesantemente mano alla bozza dell’ultima proposta. A cominciare dall’innalzamento dell’età pensionistica a 67 anni entro il 2022 e non il 2025 come proposto dai greci. Sarebbe possibile andare in pensione a 62 anni, ma solo per chi ha 40 anni di contributi. Insomma, una nuova improvvisa virata nei negoziati, che ha rimesso subito in allarme i mercati.

Alexis Tsipras ha sostenuto che queste bocciature non hanno precedenti negli altri programmi di aiuto e che “l’insistenza di alcune istituzioni” dimostra che “o non vogliono un accordo, o non vogliono gli interessi della Grecia”. Il premier ellenico ha mostrato pubblicamente tutta la sua frustrazione via Twitter: “Il fatto che le istituzioni continuino a respingere le misure equivalenti proposte dal governo greco non è mai successo prima, né con l’Irlanda né con il Portogallo”, ha scritto prima di partire per Bruxelles. Secondo gli osservatori, il riferimento è al Fmi, che viene accusato di bloccare la trattativa, mentre si avvicina la scadenza del 30 giugno per il rimborso di 1,6 miliardi.

Tsipras è tornato quindi a Bruxelles per incontri con il presidente della Commissione Ue, Jean-Claude Juncker, il capo della Bce, Mario Draghi, e la direttrice del Fmi Christine Lagarde, mentre nella serata si è svolto un nuovo Eurogruppo in preparazione del Consiglio europeo di oggi.  Le posizioni, però sono ancora molto distanti.

Nonostante il portavoce del ministero delle Finanze tedesco dice che c’è ancora “molta strada da fare”, fonti Ue insistono che i capi di Stati e di governo vogliono raggiungere un accordo entro oggi, parole confermate anche dal ministro italiano dell’Economia Padoan. Ma l’agenzia di rating Standard & Poor’s avverte che i limitati progressi nelle trattative tra la Grecia e i creditori visti fino a oggi suggeriscono che l’uscita di Atene dalla zona euro sia possibile.

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