È stato rinviato il vertice convocato per mettere fine alla rivolta separatista in atto da 9 mesi in Ucraina. Sono necessari infatti ulteriori preparativi e negoziati con i ribelli filorussi, ha precisato il governo di Kiev. I ministri degli esteri di Russia e Ucraina si sono incontrati ieri a Berlino con i loro omologhi di Francia e Germania per cercare di salvare la data dell’incontro che Poroshenko aveva proposto si tenesse giovedì ad Astana, capitale del Kazakistan. I colloqui di Berlino, descritti dal ministro degli Esteri tedesco Frank-Walter Steinmeier come “uno scambio di vedute molto lungo e molto aperto, con controversie”, si sono conclusi con un annuncio di rinvio a prossime consultazioni. Inoltre, in una dichiarazione congiunta i quattro ministri hanno auspicato al piu’ presto una riunione del Gruppo di Contatto (Russia, Ucraina e Osce) “al fine di procedere verso la piena attuazione degli accordi di Minsk” e creare le condizioni per un reale cessate il fuoco. L’accordo di Minsk è la tregua firmata il 5 settembre ma spesso disattesa.
Il ministro degli Esteri, Pavlo Klimkin, ha indicato che il piano immediato di azione chiede ai mediatori europei di aiutare gli inviati di Mosca e Kiev a organizzazione negoziati diretti con i leader delle due province separatiste. Un summit che cercherà di risolvere i principali punti di contenzioso dell’accordo per la tregua del 5 settembre, che i leader occidentali vedono ancora come l’unica soluzione per mettere fine alla rivolta ucraina.
Intanto si sono intensificati gli scontri a Donetsk e Luhansk, ieri è stata una giornata di bombardamenti nel territorio separatista filo-russo. Fonti militari di Kiev parlano di almeno un soldato ucciso e dieci feriti. Oggi invece dieci persone sono morte e 13 sono rimaste ferite in un bus colpito da un colpo di artiglieria vicino al checkpoint di Volnovakha, nella regione di Donetsk, lanciato dai ribelli: lo riferisce Interfax citando la portavoce dell’amministrazione regionale.