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martedรฌ 25 Febbraio 2025

Gommone naufragato al largo della Libia, i superstiti: โ€œMorte 126 personeโ€

Sarebbe di 126 morti il bilancio del naufragio di un gommone avvenuto tra giovedรฌ e venerdรฌ scorso al largo della Libia. Lo hanno riferito allโ€™Oim (Organizzazione internazionale per le migrazioni) due sudanesi superstiti arrivati oggi a Palermo a bordo della nave Diciotti della Guardia Costiera. Sul gommone, ha spiegato il portavoce dellโ€™Oim, Flavio Di Giacomo, cโ€™erano 130 persone: oltre ai sudanesi si sono salvati anche due nigeriani.

Lโ€™imbarcazione, hanno raccontato i sopravvissuti, era partita giovedรฌ scorso dalle coste libiche. Dopo qualche ora di navigazione รจ stata perรฒ raggiunta da trafficanti che hanno rubato il motore. Il natante ha cosรฌ cominciato ad imbarcare acqua ed รจ affondato. Dei 130 passeggeri solo in quattro erano vivi quando un barcone di pescatori libici รจ arrivato in zona e li ha salvati. I sopravvissuti non sono stati perรฒ riportati in Libia ma โ€“ sempre secondo il racconto fatto dai due sudanesi allโ€™Oim โ€“ sono stati rimessi a bordo di un altro gommone carico di migranti che passava di lรฌ.

Una tragedia che, se confermata, rischia di pesare come un macigno sul dibattito europeo sullโ€™emergenza migranti. Austria e Ungheria insistono con la proposta di bloccare i profughi alla frontiera esterna europea e processare le loro domande in campi in Libia da dove organizzare i ritorni. Il ministro e prossimo favorito alle politiche in Austria, Sebastian Kurz, lo ha ribadito nel consiglio esteri a Lussemburgo. Ma Vienna e Budapest si sono ritrovate isolate, stoppate duramente dal tedesco Sigmar Gabriel. Dei campi, ha detto il capo della diplomazia tedesca, โ€œhanno parlato solo i rappresentanti di Austria e Ungheria ed io li ho contraddetti, assieme a molti altriโ€. In Libia, ha aggiunto, โ€œin una situazione in cui non cโ€™รจ uno Stato, dove sono i trafficanti ad avere il controllo dei rifugiati, dove avvengono stupri e massacri ogni giorno, non si puรฒ pensare di rimandare indietro la gente senza alcuna condizione di sicurezza. La prima cosa da fare รจ aiutare la Libia a tornare ad essere uno Statoโ€œ.

Alla proposta di Vienna e Budapest, ha indicato il viceministro italiano, Mario Giro, โ€œcโ€™รจ stata una risposta veramente durissima, della Germania che ha detto che รจ impossibileโ€. Anche lโ€™Italia, ha proseguito, ritiene โ€œche in questo momento sia impossibile, ma non lo escludiamo in futuro, se sarร  possibile per lโ€™Oim e lโ€™Unhcr gestire i campi in totale autonomia. Non vogliamo lasciare nessuno nelle mani delle milizie o dei trafficantiโ€œ. Dโ€™altronde, ha rilevato Giro, in Consiglio โ€œcโ€™รจ stata la testimonianza della ministra svedese che ha letto il rapporto di un suo inviato speciale, che ha descritto quello che giร  conosciamo da tempo: e cioรจ che la Libia รจ un infernoโ€œ.

Dellโ€™emergenza migranti lungo la costa libica ha parlato anche lโ€™Alto rappresentante per la politica estera europea, Federica Mogherini. โ€œLa guardia costiera ha recuperato e salvato oltre 16 mila migranti negli ultimi mesi, dopo lโ€™addestramento e la consegna di imbarcazioni che abbiamo cominciato. Non lo dico per dire che la situazione รจ risolta, tuttโ€™altro: abbiamo ancora un enorme lavoro da fare. Vediamo ancora troppa gente che muore in mare e nel deserto e troppa gente รจ nelle mani dei trafficanti, ma lโ€™azione che Ue e stati membri insieme hanno messo in piedi sta cominciando a dare risultati importantiโ€.

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