Sarebbe di 126 morti il bilancio del naufragio di un gommone avvenuto tra giovedรฌ e venerdรฌ scorso al largo della Libia. Lo hanno riferito allโOim (Organizzazione internazionale per le migrazioni) due sudanesi superstiti arrivati oggi a Palermo a bordo della nave Diciotti della Guardia Costiera. Sul gommone, ha spiegato il portavoce dellโOim, Flavio Di Giacomo, cโerano 130 persone: oltre ai sudanesi si sono salvati anche due nigeriani.
Lโimbarcazione, hanno raccontato i sopravvissuti, era partita giovedรฌ scorso dalle coste libiche. Dopo qualche ora di navigazione รจ stata perรฒ raggiunta da trafficanti che hanno rubato il motore. Il natante ha cosรฌ cominciato ad imbarcare acqua ed รจ affondato. Dei 130 passeggeri solo in quattro erano vivi quando un barcone di pescatori libici รจ arrivato in zona e li ha salvati. I sopravvissuti non sono stati perรฒ riportati in Libia ma โ sempre secondo il racconto fatto dai due sudanesi allโOim โ sono stati rimessi a bordo di un altro gommone carico di migranti che passava di lรฌ.
Una tragedia che, se confermata, rischia di pesare come un macigno sul dibattito europeo sullโemergenza migranti. Austria e Ungheria insistono con la proposta di bloccare i profughi alla frontiera esterna europea e processare le loro domande in campi in Libia da dove organizzare i ritorni. Il ministro e prossimo favorito alle politiche in Austria, Sebastian Kurz, lo ha ribadito nel consiglio esteri a Lussemburgo. Ma Vienna e Budapest si sono ritrovate isolate, stoppate duramente dal tedesco Sigmar Gabriel. Dei campi, ha detto il capo della diplomazia tedesca, โhanno parlato solo i rappresentanti di Austria e Ungheria ed io li ho contraddetti, assieme a molti altriโ. In Libia, ha aggiunto, โin una situazione in cui non cโรจ uno Stato, dove sono i trafficanti ad avere il controllo dei rifugiati, dove avvengono stupri e massacri ogni giorno, non si puรฒ pensare di rimandare indietro la gente senza alcuna condizione di sicurezza. La prima cosa da fare รจ aiutare la Libia a tornare ad essere uno Statoโ.
Alla proposta di Vienna e Budapest, ha indicato il viceministro italiano, Mario Giro, โcโรจ stata una risposta veramente durissima, della Germania che ha detto che รจ impossibileโ. Anche lโItalia, ha proseguito, ritiene โche in questo momento sia impossibile, ma non lo escludiamo in futuro, se sarร possibile per lโOim e lโUnhcr gestire i campi in totale autonomia. Non vogliamo lasciare nessuno nelle mani delle milizie o dei trafficantiโ. Dโaltronde, ha rilevato Giro, in Consiglio โcโรจ stata la testimonianza della ministra svedese che ha letto il rapporto di un suo inviato speciale, che ha descritto quello che giร conosciamo da tempo: e cioรจ che la Libia รจ un infernoโ.
Dellโemergenza migranti lungo la costa libica ha parlato anche lโAlto rappresentante per la politica estera europea, Federica Mogherini. โLa guardia costiera ha recuperato e salvato oltre 16 mila migranti negli ultimi mesi, dopo lโaddestramento e la consegna di imbarcazioni che abbiamo cominciato. Non lo dico per dire che la situazione รจ risolta, tuttโaltro: abbiamo ancora un enorme lavoro da fare. Vediamo ancora troppa gente che muore in mare e nel deserto e troppa gente รจ nelle mani dei trafficanti, ma lโazione che Ue e stati membri insieme hanno messo in piedi sta cominciando a dare risultati importantiโ.