Nuovo colloquio telefonico Trump-May sulla Siria. I due leader, ha riferito la Casa Bianca, hanno “continuato la loro discussione sulla necessità di una risposta congiunta all'utilizzo di armi chimiche in Siria” da parte del regime di Damasco. Nella tarda serata di giovedì, al termine della riunione a porte chiuse del Consiglio di sicurezza dell'Onu, la portavoce della Casa Bianca, Sarah Sanders, aveva fatto sapere che ancora nessuna decisione è stata presa, indicando che l'amministrazione Usa continua a vagliare le informazioni di intelligence e a consultarsi con gli alleati.
Umore e diplomazia
Insomma, dopo l'accelerazione dei giorni scorsi (Trump aveva parlato lunedì di decisione “entro 24/48 ore”) gli Stati Uniti prendono tempo, magari con l'intenzione di riprendere i colloqui con la Russia. Anche se, ha avvertito il vicepremier di Mosca Arkady Dvorkovich parlando a un forum nella città di Krasnoyarsk, le relazioni diplomatiche non possono dipendere “dall'umore in cui si sveglia qualcuno al di la' dell'oceano, e da quello che capita in testa a una certa persona al mattino”. Un riferimento nemmeno troppo velato a Trump.
Afrin
Intanto ad Afrin, altro fronte caldo siriano, si è insediata un'amministrazione formata da curdi, arabi e dalla minoranza turcofona dei turcomanni. Per candidarsi era necessario essere cittadini di Afrin, mentre a votare, in base a quanto riferisce l'agenzia di Stato turca Anadolu, sono stati i cittadini più anziani. I curdi (maggioranza) hanno eletto 20 rappresentanti, mentre otto sono stati eletti dagli arabi della città e uno da parte della minoranza turcomanna. Ai curdi anche il presidente del consiglio cittadino, Zuheyr Haydar. Le prime parole del nuovo “governatore” della provincia siriana sono un invito a tornare lanciato alla popolazione fuggita durante l'offensiva lanciata da Ankara, per decidere del futuro dell'area “in autonomia, senza interferenze di chi viene da Kandil. Un riferimento, quest'ultimo, all'area del nord dell'Iraq da cui miliziani dell'organizzazione terroristica curda Pkk si sarebbero trasferiti negli ultimi anni nella stessa Afrin assumendo ruoli di comando nel Pyd-Ypg, che del Pkk rappresenta l'ala siriana. Haydar ha poi aggiunto che l'amministrazione di Afrin lavorerà in coordinamento con la giunta della città di Aleppo.