E' già finita la parabola di Alternative für Deutschland (Afd)? A poche settimane dal voto in Baviera e Assia, che ne ha sancito la crescita su scala nazionale, il partito della destra radicale deve fare i conti con le divisioni interne alla sua ala giovanile, la Junge Alternative (Jg).
In lotta
Lo scontro vede coinvolte la corrente moderata e quella più nazionalista, spesso accusata di eccessiva vicinanza con frange estremiste. Secondo quanto pubblicato dal network di media Redaktionsnetwerk Deutschland (Rnd), i moderati presenti nell'organizzazione – che conta circa 1800 membri – starebbero progettando di sganciare diverse associazioni regionali di Ja facendole riconoscere come nuovo gruppo associativo dei giovani del partito. L'intento sarebbe quello di escludere le realtà più radicali nei vari Laender dal partito nazionale.
La vicenda
A quanto afferma il vicesegretario di Junge Alternative nel Nord-Reno Vestfalia, Nicolai Boudaghi, “i continui traffici dell'estrema destra sono arrivate ad un livello dannoso. E se la Ja danneggia l'Afd, allora dovremo farne a meno“. Il caso è esploso dopo l'annuncio che i Servizi segreti interni di tre Laender avevano messo “sotto osservazione” le associazioni giovanili del partito dell'ultradestra nazionalista. Le prime erano state Brema e Bassa Sassonia, già da mesi nel mirino dei servizi. L'ultima ad aver attirato su di sé l'interesse degli agenti segreti è la Junge Alternative del Baden Wuerttemberg. L'accusa è sempre la stessa: i rapporti non sempre chiari con le realtà dell'estremismo di destra. “E un'associazione che viene seguita dai servizi segreti non è molto attraente per dei giovani”, ha commentato con amarezza l'ex leader di Ja Markus Frohnmaier, che ha chiesto “reazioni conseguenti” dai vertici del partito.