Le Olimpiadi invernali di Pyeongchang si stanno trasformando nella grande occasione per un distensione dei rapporti fra le due Coree. Il Nord e il Sud hanno deciso di sfilare insieme sotto un unica bandiera. Non solo: Pyongyang ha offerto di inviare ai Giochi un gruppo di 230 tifosi, tra cui le cheerleader, parte di una rappresentanza più ampia che dovrebbe raggiungere il Sud via terra, attraverso il varco di confine di Panmunjom.
L'incontro
Pyongyang e Seul devono definire dettagli importanti come grandezza della delegazione, trasporti, costi, ipotesi di sfilare insieme alla cerimonia d'apertura e di un team unificato nell'hockey femminile. Con le 140 persone dell'orchestra, la delegazione risulta finora di 370 unità. Nella sessione del mattino dell'incontro odierno, sono stati esaminati nello specifico il numero di atleti, di tifosi e il team dimostrativo di taekwondo, ha riferito un funzionario del ministero dell'Unificazione di Seul. In più, riferisce l'agenzia Yonhap, sono stati trattati eventi culturali congiunti al monte Kumgang, in Corea del Nord, e la possibilità di utilizzare il Masikryong Ski Resort, la grande struttura sciistica non lontana da Wonsan, sulla costa orientale nordcoreana, fortemente voluta dal leader Kim Jong-un avendo come riferimento la riproduzione di un modello svizzero. Per il viaggio, il Nord ha proposto, in considerazione delle sanzioni dell'Onu, di raggiungere il Sud via terra attraverso il varco di Panmunjom o quello del distretto industriale a sviluppo congiunto di Kaesong, attualmente fermo, in enclave nordcoreano.
Paralimpiadi
Durante il vertice della Peace House di Panmunjom è emersa anche la volontà Pyongyang di inviare una delegazione alle Paralimpiadi invernali, in programma dal 9 al 18 marzo. A riferire di questa nuova apertura è stato un funzionario del ministero dell'Unificazione, il quale ha aggiunto che le parti si consulteranno in merito con il Comitato olimpico internazionale (Cio) e con il Comitato paralimpico internazionale (Ipc) sui dettagli del dispaccio della delegazione di atleti nordcoreani.
Diplomazia al lavoro
Buone notizie anche sul fronte della politica internazionale, con il segretario di Stato americano, Rex Tillerson, che detto che gli Stati Uniti cercano una soluzione diplomatica allo stallo nucleare con la Corea del Nord. Tuttavia Tillerson, al termine di un incontro con gli alleati a Vancouver, ha avvertito che, se Pyongyang non vorrà negoziare un disarmo nucleare ponendo una crescente minaccia sulla sicurezza degli Stati Uniti, si potrebbe innescare una risposta militare. La Corea del Nord, ha spiegato Tillerson, deve ancora dimostrarsi “un partner credibile” e un dialogo Usa-Pyongyang richiederebbe come premessa una “decisiva cessazione” delle minacce. Il segretario di Stato non ha voluto dire se la Casa Bianca stia considerando limitate azioni militari contro Pyongyang. “Abbiamo tutti bisogno di essere sobri e lucidi in questa situazione“, ha affermato.
Monito
“Dobbiamo riconoscere che la minaccia sta crescendo – ha proseguito Tillerson – e che se la Corea del Nord non sceglierà la via dell'impegno, della discussione e del negoziato saranno loro stessi a innescare una opzione“. Due giorni fa Trump aveva accennato a progressi positivi nella trattativa. Tillerson non ha voluto dire se il presidente degli Stati Uniti abbia avuto o meno un colloquio telefonico diretto con il leader nordcoreano Kim Jong Un, limitandosi a raccomandare cautela. “Se avremo annunci da fare li faremo“.