Il premier giapponese Shinzo Abe ha espresso “profondo dolore” per le vittime della Seconda guerra mondiale e per “danni incommensurabili” e “sofferenza” causati: è uno dei passaggi della Dichiarazione sui 70 anni dalla fine del conflitto, che menziona le scuse precedenti su “aggressione” e “passato coloniale” degli ex premier Murayama e Korizumi.
“Il Giappone – ha detto Abe leggendo la dichiarazione nel corso di una conferenza stampa – ha più volte espresso i sentimenti di profondo rimorso e di scuse sincere per le azioni fatte durante la guerra”. Al fine di manifestare “questi sentimenti attraverso azioni concrete, abbiamo inciso nel nostro cuore le storie di sofferenza delle persone in Asia, come i nostri vicini: quelli dei Paesi del sudest asiatico, come Indonesia, Filippine e Taiwan, Repubblica di Corea e Cina, tra gli altri; e abbiamo costantemente dedicato noi stessi alla pace e alla prosperità della regione dopo la fine della guerra”.
Una posizione “articolata dalle precedenti che resterà incrollabile nel futuro”, ha assicurato Abe. Tuttavia, “non c’è dubbio che qualsiasi sforzo si possa fare, i dolori di coloro che hanno perso i loro familiari e i ricordi di sofferenza di coloro che hanno subito immensi dolori dalla distruzione della guerra non saranno mai guariti”, ha osservato ancora il premier. Abe ha mantenuto espressioni come “profondo rimorso”, “scuse sincere”, “aggressione” e “dominio coloniale”, citati a vario titolo dai predecessori Tomiichi Murayama e Junichiro Koizumi, rispettivamente nelle dichiarazioni sui 50 e 60 anni dalla fine della Seconda guerra mondiale.