E' di almeno sei morti e circa dueceno feriti il bilancio provvisorio degli scontri, tra polizia e manifestanti, che si sono verificati ieri a tarda serata a Giakarta, in seguito all'ufficializzazione della vittoria di Joko Widodo alle elezioni presidenziali del mese scorso. La notizia è stata resa nota dal governatore della capitale indonesiana, Anies Baswedan.
Gli scontri
La folla di manifestanti, formata dai sostenitori del candidato sconfitto, Prabowo Subianto, ha dato fuoco a un dormitorio della polizia e ad alcune automobili parcheggiate utilizzando bombe molotov, innescando scontri con le forze dell'ordine, che hanno risposto con lacrimogeni. Secondo la polizia, che nega di aver sparato proiettili, almeno 60 persone sono state arrestate. I tafferugli sono proseguiti per tutta la notte e, solamente in seguito all'arrivo di un contigente di soldati, la situazione si è calmata.
Social media ko
Nel frattempo, il ministro della sicurezza indonesiano ha annunciato che i social media saranno bloccati, in alcune zone di Giakarta, come misura di prevenzione per le proteste che sono ancora in corso. Alcuni utenti, su Twitter, hanno riportato che Whatsapp, Instagram e Facebook sono già stati bloccati, se non si utilizza una connessione Vpn.
Le accuse contro Widodo
Widodo, rieletto per il secondo mandato, è stato accusato dal candidato presidenziale sconfitto, l'ex generale Prabowo Subianto, di frode elettorale. Subianto ha annunciato che presenterà un ricorso davanti alla Corte Costituzionale. Widodo si è aggiudicato, nelle elezioni che si sono svolte lo scorso 17 aprile) la vittoria con il 55,5% dei voti, rispetto al 44,5% ottenuto da Prabowo. L'agenzia per la supervisione del processo elettorale ha escluso che vi siano state irregolarità amministrative.