Il premier Benjamin Netanyahu nel tentativo di allentare la tensione dovuta al malcontento degli Falashà, incontrerà i leader della comunità etiope e Demas Pekada, un soldato di leva. La scorsa settimana Pekada è stato ripreso da una telecamera mentre veniva brutalmente percosso, senza motivo apparente, da due agenti. Appelli alla calma sono giunti anche dal Capo dello Stato Reuven Rivlin dopo che ieri migliaia di ebrei di origine etiope hanno dato vita a Tel Aviv ad una violenta manifestazione contro quello che hanno definito “il razzismo della polizia”. Una protesta che ha assunto sempre più i lineamenti di un vera e propria rivolta, con un bilancio di 70 feriti, tra cui molti poliziotti.
Immediata l’ondata di indignazione sui social network che ha favorito il veloce passaparola in rete. Lo stesso presidente di Stato ha ammesso le mancanze nei confronti di questa comunità: “Non abbiamo visto e non abbiamo ascoltato abbastanza: tra chi protesta nelle strade, ci sono alcuni dei nostri più eccellenti figli e figlie, studenti dotati, e coloro che servono nell’esercito”. La notizia dell’incontro tra il premier israeliano e i capi della comunità di ebrei etiopi, è stata annunciata dall’emittente televisiva Canale 2, sottolineando che l’intervento di Netanyahu ha voluto evitar l’esplosione di una sommossa popolare rassicurando i Falashà che verrà fatta giustizia.