Il presidente del servizio segreto tedesco Bnd, Bruno Kahl, ha espresso timori per cyber-attacchi e campagne di disinformazione da parte di hacker russi durante la campagna elettorale del prossimo settembre in Germania. In un’intervista alla Sueddeutsche Zeitung, Kahl ha detto che c’è “consapevolezza di cyber-attacchi che non hanno altro significato che suscitare insicurezza”.
Citando episodi avvenuti di recente, Kahl ha parlato di “tracce su Internet” che danno “l’impressione che qualcuno abbia voluto dimostrare di cosa sia capace” e di “indicazioni” che gli attacchi provengano dalla Russia e siano “quantomeno tollerati o auspicati” dallo Stato. L’intenzione non è solo quella di influenzare il voto, ma “di delegittimare l’intero processo democratico in quanto tale”.
Riferendosi alle accuse mosse dalle autorità di sicurezza americane agli hacker russi di essersi introdotti nella campagna presidenziale Usa, il capo del Bnd Kahl ha aggiunto di condividere tali supposizioni, “anche se l’obiettivo alla fine può essere provato solo limitatamente”. E ha rafforzato il concetto che, alla base delle azioni hacker, non c’è il tentativo di appoggiare un candidato, ma quello di delegittimare il processo democratico a prescindere dal vincitore. “Ho l’impressione che l’esito delle elezioni americane non abbia provocato alcun lutto in Russia”, ha comunque ironicamente concluso il capo della Bundesnachrichtendienst.