A soli 18 giorni dalla sua elezione, Diane James, leader del Partito per l’Indipendenza del Regno Unito (Ukip) si è dimessa. “E’ chiaro che non ho sufficiente autorità, né il pieno supporto dei colleghi per realizzare i cambiamenti che credo necessari e su cui ho basato la mia campagna – ha scritto su Twitter la dimissionaria James -. Continuerò a impegnarmi nella mia attività e nelle mie responsabilità come membro eletto tra le fila dell’Ukip al Parlamento europeo. Lascio per motivi personali e professionali”.
Le dimissioni della neoeletta James rispecchiano chiaramente il caos che imperversa all’interno del partito euroescettico, proprio dopo aver raggiunto uno dei suoi obiettivi principali: l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. Da quel fatidico 23 giugno, infatti, il numero degli iscritti al partito si è praticamente dimezzato, nei sondaggi l’Ukip è sceso di almeno il 10% e una parte dei sostenitori ha apertamente dichiarato di voler tornare a votare per i Tories.
A confermare la decisione di Diane James è stato il presidente del Partito, Paul Oakden, annunciando che convocherà una riunione di emergenza per fissare le prossime elezioni per scegliere il suo successore. Nel frattempo si è sparsa la voce di un possibile ritorno di Nigel Farage che ha prontamente smentito: “Non lo farei nemmeno per 10 milioni di dollari”.