“E’ chiaro a tutti noi che il regno di Assad sta arrivando alla fine, e la Russia deve scegliere se deve stare con gli Usa gli Usa e con i Paesi che la pensano allo stesso modo o con Assad, l’Iran e Hezbollah”. Così il segretario di Stato americano, Rex Tillerson, al termine del G7 esteri di Lucca.
Analogamente espliciti anche il ministro francese degli Esteri, Jean Marc Ayrault, che dalla città toscana ha affermato che i ministri degli Esteri del G7 concordano sul fatto che “non vi è una soluzione per la Siria con Assad al potere”. Il ministro italiano Angelino Alfano, da parte sua, ha detto che il futuro di Assad “fa parte di una discussione molto più ampia e generale, della quale occorre interessarsi progressivamente, e che non si decide in un giorno”. “La posizione italiana – ha aggiunto Alfano, rispondendo ad una domanda al termine di una riunione straordinaria allargata ai Paesi del Golfo e Turchia – è stata sempre che spetta ai siriani decidere il proprio destino” Il negoziato con la Russia “sarà complesso, ma la prima tappa è già molto importante”, ha detto ancora Alfano.
Quanto all’ipotesi di nuove sanzioni il titolare della Farnesina ha spiegato che “ognuno ha espresso la propria opinione, ma mi pare prevalente la linea di coinvolgimento della Russia, al fine di una concreta collaborazione che eviti un conflitto militare e avvii un processo politico”. In questo momento, ha precisato, “non vi è un consenso per altre nuove sanzioni come strumento efficace per raggiungere gli obiettivi prefissati in Siria”.
Alfano ha ricordato che sulla questione “ci sono sensibilità diverse, e che Johnson ha posto la questione, ma le sanzioni vanno considerate uno strumento per arrivare ad un obiettivo”. Infine, in merito alla strage dei giorni scorsi nella provincia di Idlib, il G7 esprime nel testo conclusivo del summit “il “pieno supporto all’indagine Opac-Onu sull’utilizzo di armi chimiche in Siria e sull’individuazione dei responsabili”.