Sembra che sia finito il teatrino di tira e molla della famiglia Le Pen: il Front Nazional ha deciso l’espulsione del suo fondatore, Jean-Marie Le Pen. Lo rivela un comunicato diffuso dallo stesso partito. La decisione, attesa, è stata presa per le dichiarazioni antisemite e negazioniste dell’87enne. Una decisione – spiegano dal Front National – presa “a maggioranza” dal Comitato esecutivo del partito, riunito a Nanterre.
Le motivazioni della decisione verranno presto notificate allo stesso Le Pen. Il Fronte National è attualmente guidato da Marine, figlia di Jean-Marie, che non era presente all’udienza del comitato disciplinare del partito che ha deciso l’espulsione. Il patriarca della famiglia Le Pen aveva chiesto, inviano, che la riunione del comitato esecutivo fosse pubblica. Aveva inoltre chiesto un nuovo congresso degli aderenti al partito, contestando indipendenza e competenza dell’organo che l’ha poi buttato fuori. Le Pen si è detto indignato per la decisione e ha annunciato che farà ricordo alla giustizia.
La sanzione è stata adottata in presenza di Le Pen stesso, dopo che aveva ribadito che le camere a gas dei campi di concentramento nazisti non sono più che “un dettaglio” della storia. La direzione aveva già espulso Le Pen una prima volta a maggio, ma il veterano della politica francese era andato in tribunale e aveva ottenuto di essere reintegrato e l’annullamento della consultazione telematica che chiedeva ai militandi di pronunciarsi sulla soppressione della figura del presidente onorario.