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FRANCIA: FOULARD D’HERMESSE CON SOLDI PUBBLICI, RACHIDA DATI AL CENTRO DELLA BUFERA

Nuove bufere si abbattono sulla Francia, dopo gli attentati terroristici, la lotta intestina alla famiglia –e al partito – dei Le Pen e lo scandalo delle fatture false che ha travolto Sarkozy, adesso è il turno di Rachida Dati. Sembra infatti che quando la donna era Guardasigilli proprio del precedente governo Sarkozy, si sarebbe data a spese allegre in maniera non proprio legale. Secondo il settimanale Le Point, la Corte dei Conti ha invalidato fatture per 9mila euro, riguardanti soprattutto foulard di Hermess e accessori di lusso, risalenti all’epoca in cui era ministero della Giustizia, tra il 2008 e il 2009, e un’altra serie di fatture per 180mila euro, riferiti a contratti di comunicazione per una società che fa capo a una persona vicina all’ex presidente.

L’eurodeputata, attualmente sindaco del V distretto di Parigi, ha annunciato che denuncerà il settimanale per diffamazione e si è difesa negando che si trattasse di spese personali: erano “regali fatti a colleghi stranieri e personalità in incontri professionali”. Ha anche individuato la possibile origine delle accuse: “Qualcuno nell’entourage di Sarkozy mi trattava come una ladra di galline, per di più araba, per non parlare degli attacchi sessisti”.

Rachida Dati, con il precedente esecutivo, ha fatto votare importanti riforme volute dal presidente Sarkozy, come le pene contro i recidivi o la nuova carta giudiziaria. Tuttavia, il suo carattere spigoloso ha provocato dimissioni a catena dei suoi collaboratori e le è valsa l’ostilità manifesta degli ambienti giudiziari e politici. Avvalendosi dei poteri che in Francia sono dati al Guardasigilli, ha trasferito magistrati “scomodi” e diramato istruzioni perentorie alle Procure Generali. Nel 2008 ha dovuto far fronte ad una massiccia mobilitazione di magistrati, avvocati e amministratori locali, che si sono uniti contro la sua riforma che sopprime più di trecento giurisdizioni in Francia. Inoltre, ha evitato in extremis un blocco delle prigioni ma il presidente della Repubblica ha cercato di ammansire la principale associazione dei magistrati ricevendone personalmente il direttivo. Anche Sarkozy ha preso infine la distanze da lei, infliggendole qualche critica

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