Christine Lagarde, direttore generale del Fondo monetario internazionale, dovrà comparire il 12 dicembre in tribunale per il suo ruolo, quando era ministro dell’Economia di Parigi, sul contenzioso relativo alla cessione del gruppo Adidas – nota azienda tedesca di scarpe, abbigliamento e articoli sportivi – tra la banca Credit Lyonnais e l’uomo d’affari francese. L’accusa è di negligenza nella gestione di un risarcimento milionario all’imprenditore. La vicenda giudiziaria riguarda l’arbitrato che nel 2008 chiuse la battaglia giudiziaria tra Tapie e l’istituto di credito per la consulenza nella cessione del marchio sportivo tedesco, cessione poi avvenuta nel 1993.
La comparsa in tribunale è stata annunciata la Corte di Giustizia francese, competente a giudicare i reati compiuti dai ministri. Lo Stato francese è parte in causa del processo che potrebbe durare fino al 20 dicembre. La Corte di Cassazione d’oltralpe le aveva respinto il ricorso contro il rinvio a giudizio per negligenza lo scorso 22 luglio, alla vigilia del G20 in Cina e a meno di un mese dall’inizio del suo secondo mandato alla guida del Fmi.
Nello specifico, Lagarde è sospettata di negligenza per aver affidato la questione a un arbitrato, invece che alla giustizia ordinaria. Arbitrato che si chiuse con il riconoscimento a Tapie di un indennizzo da 400 milioni di euro per il comportamento scorretto della banca. Nel mirino dei giudici c’è anche la decisione del ministero – parte in causa in quanto proprietario della società che raggruppò i debiti del Credit Lyonnais dopo la sua nazionalizzazione – di non fare ricorso contro l’onerosa sentenza.