Martedì nero in Francia dove oltre al disagio causato dalla paralisi dei trasporti, per migliaia e migliaia di cittadini si aggiunge quello di dover stare al buio. Infatti, circa 90.000 case sono rimaste senza luce a causa di azioni volontarie che sarebbero state commesse sa alcuni esponenti del sindacato Cgt che hanno manomesso la rete elettrica di Lione e della regione della Gironda. La direzione del gestore della rete ha denunciato “atti ostili” legati al “movimento sociale” contro la riforma delle pensioni.
Le dimissioni di “Monsieur Pensioni”
Dopo i gilet gialli, la Francia si trova a dover fronteggiare lo sciopero del settore dei trasporti, i cui lavoratori protestano per una disparità nelle condizioni per accedere alla pensione. Nel Paese, l'età pensionabile è fissata a 62 anni per tutti i lavoratori, ma a causa di vecchi accordi sindacali, ci sono differenze tra le categorie. Un dipendente della metropolitana, infatti, va in pensione a 55 anni, mentre uno privato a 62. E mentre il governo cerca di barcamenarsi nella complicata questione, è stato colpito da una perdita importante. Nella giornata di ieri, dopo giorni di polemiche, si è dimesso l'artefice del progetto voluto dal presidente Emmanuel Macron, il “Monsieur pensioni”, Jean Paul Delevoye. Come era accaduto per Sylvie Goulard – proposta da Macron alla Commissione europea, gli oppositori hanno inquadrato zone d'ombra e Delevoye ha dovuto rinunciare.