E’ stata approvata in via definitiva la “Loi travail” – la legge sul lavoro in Francia – dopo che il governo ha fatto ricorso, per la terza volta, all’articolo 49 comma 3 della costituzione, che permette di far approvare il provvedimento senza farlo votare dall’assemblea nazionale.
Negli ultimi mesi la riforma aveva suscitato forti contestazioni da parte dei sindacati. Il travagliato percorso della riforma del lavoro è iniziato lo scorso marzo, con una prima versione presentata dalla ministra del Lavoro Myriam El Khomri. Dopo mesi di trattative e manifestazioni in piazza si è arrivati, comunque, a una sorta di versione “alleggerita”, ma non accettata da tutti i sindacati. Ad opporsi fino all’ultimo la Cgt, che in quattro mesi ha indetto ben 12 giornate di mobilitazione nazionale. Contestato in particolare l’articolo 2 che introduce la possibilità per le aziende di realizzare contrattazioni interne.
In base alle nuove regole i lavoratori francesi perderanno alcune garanzie consolidate, ma l’obiettivo del governo è quello di ridurre i ricorsi alla giustizia e aumentare la flessibilità e quindi, di conseguenza, le assunzioni. La legge, infatti, permetterebbe alle aziende di negoziare gli aumenti – salendo fino a 48 ore e a turni di 12 ore – e semplificherebbe i licenziamenti economici, ossia quelli giustificati da una fase di difficoltà finanziaria dell’azienda.