“Andate a scuola senza paura”. E’ quanto ha detto il presidente francese Francois Hollande ai 12 milioni di studenti che sono rientrati nelle loro classi per il primo giorno di lezione dell’anno scolastico 2016/2017, seppur ammettendo che non si tratta di “un primo giorno di scuola come gli altri”, considerando i timori per atti di terrorismo.
Parlando agli studenti, insegnanti e genitori nella banlieue di Orleans, nel centro del Paese, Hollande ha ammesso: “Sappiamo in quale contesto siamo stati costretti a preparare questo rientro” in classe. “Abbiamo dovuto rafforzare alcuni turni di guardia – ha spiegato il presidente – affinché l’ingresso a scuola sia garantito sempre da un adulto, affinché si possano controllare le borse e si possa verificare sistematicamente l’identità delle persone estranee agli istituti. La mia responsabilità – ha proseguito – è che ogni studente possa andare a scuola senza aver paura. Abbiamo fatto uno sforzo per proteggere i dintorni delle scuole e dei licei e ho richiamato 3.000 riservisti della gendarmeria che si dedicano a questa missione”.
Soltanto per la giornata di ieri, 3.000 riservisti della gendarmeria hanno rassicurato ragazzi, genitori, presidi e insegnanti con la loro presenza. La settimana scorsa, in presenza di un rischio di attentati sempre considerato molto elevato, il ministro dell’Interno, Bernard Cazeneuve, aveva annunciato tutta la serie di misure adottate dal governo per garantire la sicurezza delle scuole.
Inoltre, per tutto l’anno scolastico, oltre agli agenti di guardia, si avvicenderanno pattuglie mobili: “fanno parte del dispositivo Sentinelle – ha spiegato Cazeneuve – con la loro presenza ben armata su tutto il territorio nazionale il loro obiettivo è di essere dissuasivi”. Fra i compiti delle pattuglie mobili, anche quello di far sì che i ragazzi “si allontanino rapidamente così da non rappresentare un obiettivo” per i terroristi. Inoltre, la segnalazione e rimozione di veicoli sospetti (con eventuale disposizione di un perimetro di sicurezza nei casi di dubbio) e il controllo di identità. Cinquanta milioni di euro sono stati consacrati per rafforzare la sicurezza con vetrate opache al piano terra, videocitofoni e portici metal-detector (già installati nelle scuole di Nizza, ad esempio).