Nuova atrocità targata Isis. A Mosul, roccaforte del Califfato in Iraq, un ragazzino di quindici anni è stato decapitato dai jihadisti. Il motivo? Il rinvenimento di fotografie considerate “oscene” sul suo telefonino. Il crimine è stato denunciato dagli attivisti locali, come riporta il profilo Facebook della “Rete di giornalisti di Ninive”. “A Mosul – scrive Nrn -, l’organizzazione di Daesh (acronimo in arabo di Isis) ha giustiziato Ayeham, un bambino nato nel 2001, sgozzandolo con un coltello prima di consegnare il corpo alla sua famiglia”.
La stessa rete di attivisti riferisce che “gli elementi di al Hasba (così viene chiamata la polizia dell’Isis) avevano arrestato il bambino venti giorni nel mercato di Nabi Yunis (a ovest del fiume Tigri che divide la città) per aver trovato nel suo cellulare canzoni e fotografie oscene”.
Secondo i parenti della vittima citati da Nrn, al momento della sepoltura, i genitori si sono accorti che il corpo era completamente dissanguato attribuendo il motivo al fatto che gli aguzzini “lo hanno lasciato per terra fino a quando il corpo non ha perso ogni goccia di sangue”.