Il Partito socialista spagnolo (Psoe) è pronto a presentare una mozione parlamentare di censura nei confronti di Mariano Rajoy dopo le maxi condanne (351 anni complessivi nei confronti di 29 imputati su 37) sul “Caso Gurtel”, lo scandalo fondi neri che fa tremare il Partito Popolare (Pp).
Condanne eccellenti
In qualità di “partecipante a titolo lucrativo” il Pp è stato condannato a pagare 240 mila euro. L'ex tesoriere Luis Barcenas dovrà scontare 33 anni, la moglie Rosalia Iglesias 15. Cinquantuno anni, invece, al faccendiere Francisco Correa, considerato la mente del meccanismo corruttivo. I giudici hanno riconosciuto l'esistenza di una contabilità in nero del partito conservatore e l'ex ministra della Sanità, Ana Mato, è ritenuta una dei beneficiari dei fondi.
Divisioni
L'obiettivo del Psoe è quello di far cadere Rajoy e di ottenere l'investitura a premier del leader socialista Pedro Sanchez. Operazione resa difficile delle divisioni interne del partito di sinistra. Diverse le perplessità espresse dai rappresentanti del Psoe, tra queste il momento politicamente delicato che il Paese sta vivendo, in particolare per la crisi catalana, ancora in corso. Per portare avanti la mozione i falchi citano il precedente della censura votata lo scorso aprile contro la presidente della Comunità di Madrid, Cristina Cifuentes, per un master rivelatosi irregolare. Se il partito ha considerato rilevante, ai fini della presentazione di una mozione di censura, il caso legato a un titolo di studio (è il ragionamento dei sostenitori della linea dura) allora non può tirarsi indietro davanti allo scandalo Gürtel. C'è però un problema politico. Il Psoe da solo non ha i numeri per far cadere Rajoy. Il Pp, infatti, governa con l'appoggio esterno di Ciudadanos. L'aritmetica imporrebbe ai socialisti di fare fronte comune con i partiti indipendentisti che siedono in Parlamento. Ipotesi che all'interno del Psoe genera più di un mal di pancia.