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Flynn confessa, la Casa Bianca trema

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Una mossa, quella dell'ex consigliere Flynn, che dalla Casa Bianca probabilmente non si aspettavano. Quello che era stato uno dei pezzi da novanta dell'entourage di Donald Trump, addetto alla sicuerzza nazionale del Paese, ha confessato il suo coinvolgimento nei contatti con i russi intercorsi durante la campagna presidenziale del Tycoon e, insieme, di aver mentito sugli stessi all'Fbi in fase di interrogatorio. Secondo quanto riferito dai media Usa, l'ex consigliere sarebbe a questo punto pronto per testimoniare contro il presidente stesso contribuendo, probabilmente, a far luce definitiva sull'intera vicenda passata agli onori delle cronache come il Russiagate.

La confessione

Quasi un anno dopo il suo insediamento alla Casa Bianca, Trump non è mai stato così vicino all'essere travolto dallo scandalo delle infiltrazioni russe, nonostante i pezzi del suo staff via via coinvolti a vario titolo nell'inchiesta. Flynn, il quale è stato nel frattempo incriminato dallo Special Counsel, il superprocuratore indipendente Robert Mueller, ha dichiarato di aver rivelato informazioni false al bureau, sotto giuramento, in merito ai due incontri che lo stesso tenne con l'ambasciatore russo Sergej Kislyak nel dicembre scorso. Un incontro del quale Flynn omise di parlare non solo con gli investigatori ma anche con il vicepresidente degli Stati Uniti, Mike Pence. A soli ventiquattro giorni dall'inizio del suo mandato come consigliere, la diffusione della notizia costò il posto al generale. Ora, da ex fidato collaboratore, Flynn (il quale rischia fino a 5 anni di carcere) diventa l'uomo chiave dell'inchiesta, in grado di far tremare persino la poltrona presidenziale: tra i nomi emersi durante la sua confessione, ci sarebbe anche quello di Jared Kushner, genero e consigliere di Trump, già sotto osservazione, con il quale Flynn avrebbe dichiarato di aver agito d'intesa per contattare il diplomatico russo.

Cautela dalla Casa Bianca

Da Washington, nel frattempo, vanno cauti sui venti di tempesta arrivati dalla confessione dell'ex consigliere: “Le ammissioni e le incriminazioni relative al signor Flynn riguardano solo lui e non altri – ha commentato Ty Cobb, consigliere speciale della Casa Bianca -. Le sue false dichiarazioni riflettono le menzogne che disse a funzionari della Casa Bianca e che portarono alle sue dimissioni del febbraio scorso”. Negli utlimi giorni, del resto, qualche avvisaglia c'era stata considerando che i legali del generale avevano interrotto le loro relazioni con lo Studio ovale: di fatto un preambolo alla successiva collaborazione con l'accusa. Qualche giorno fa il presidente si era detto non preoccupato degli sviluppi dell'inchiesta: ora, però, la sua già controversa presidenza rischia seriamente di trovarsi in bali delle onde.

Mattia Damiani: