Un fallimento totale. Il raid dei Navy Seals nello Yemen e stato un vero disastro. Nonostante i droni e l’utilizzo del corpo d’elite l’operazione contro il covo di Al Qaeda della Penisola Araba è finita con la morte dei due ostaggi, uno americano e l’altro sudafricano, e con la perdita sul terreno di alcuni membri del Seals. Uno di loro è stato persino catturato vivo. Un ostaggio di alto valore per i qaedisti. E ora il presidente Usa dovrà autorizzare un’altra missione nello Yemen. Non fosse altro per rispetto ai Seals che tra i loro principi assoluti c è quello “non lasciare nessuno dietro”.
Il recupero del Seal sarà quindi imperativo per l’amministrazione Obama. Certo è che tutta l’operazione nello Yemen è stata pianificata male. Il numero dei terroristi e del loro armamento non era conosciuto dall’intelligence americana. o meglio le notizie erano parziali. Questa è la seconda missione fallita in quella regione. Nell’ottobre 2013 i Seals tentarono la cattura di un capo degli Shebab in Somalia ma vennero respinti sulla spiaggia di Barawe. Anche allora le informazioni sulla consistenza delle forze nemiche si rivelarono imprecise.