Tre professori universitari turchi sono stati arresti a Istanbul con l’accusa di “propaganda terroristica” a favore del Pkk curdo. La scorsa settimana gli accademici – Esra Mungan, Muzaffer Kaya e Kivanc Ersoy – avevano difeso in una conferenza stampa un appello che chiede una soluzione pacifica alla questione curda nel sud-est, già sottoscritto a gennaio da 1.128 professori di 89 atenei.
Ieri un docente britannico dell’Università Bilgi di Istanbul, Chris Stephenson, era stato fermato durante una protesta in sostegno dei 3 accademici, che si trovavano in tribunale per essere interrogati dai magistrati. Stephenson ha trascorso la notte al commissariato centrale e, al momento, risulta ancora in stato di fermo.
Due giorni fa, dopo il nuovo attentato di Ankara, il presidente Recep Tayyip Erdogan aveva sostenuto la necessità di “ridefinire” il reato di terrorismo in Turchia per punire più severamente anche i suoi sostenitori, sostenendo che non c’è differenza tra “un terrorista che porta una pistola o una bomba e quelli che usano la loro posizione e una penna per servire gli scopi dei terroristi”. A gennaio, Erdogan aveva già accusato di “tradimento” della patria gli accademici che avevano lanciato l’appello per la pace nel sud-est curdo. Secondo gli stessi accademici, sono 153 quelli messi sotto indagine per la petizione con l’accusa di “propaganda terroristica”.