Un errore di valutazione quello che la Cia ha compiuto nei confronti delle primavere arabe. A parlare è Michael Morell, l’ex numero due dell’agenzia che spiega nel suo libro “La grande guerra contro il nostro tempo” come la visione ottimistica dell’Intelligence Americana sia stata completamente rovesciata. Speravano di vincere il terrorismo sollevando una rivolta popolare, ma da allora i fatti hanno testimoniato il contrario, la jihad è ovunque.
Morell concede al Whashington Post un’esclusiva del suo libro: “Le primavere arabe si sono trasformate in un inverno”. Quattro anni dopo le proteste in piazza in Tunisia, al Qaida e affiliati, hanno conquistato il territorio e aumentato le proprie forze in paesi come l’Egitto, Libia, Siria, Iraq e Yemen. Alcuni funzionari degli Stati Uniti hanno dichiarato in merito, che i conflitti con i gruppi estremisti saranno difficili da debellare non prima di un decennio. Sebbene si tratti di un opinione personale, l’ipotesi di Morell ha un suo valore se si considera il suo precedente incarico all’interno dell’agenzia. Il fallimento delle forze politiche su cui le primavere contavano è però evidente, così come è palese l’incremento di atti terroristici da parte degli estremisti a partire dal 2011.