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Eurogruppo, Grecia: “Le proposte dell’Ue sono assurde e inaccettabili”

Dopo il nulla di fatto della scorsa settimana alla riunione odierna dell’Eurogruppo sulla Grecia tutti gli osservatori hanno aggiunto all’incontro di oggi la qualifica di ‘decisivo’, ma valutando tutti i fattori in questione non si esclude che il vertice potrebbe terminare con la decisione di rinvio ad un terzo tempo. Le trattative sono continuate durante tutta la scorsa settimana e nel week end, dato che è sempre più vicina la data del 28 febbraio, giorno della scadenza del programma di aiuti alla Grecia.

Il premier greco Alexis Tsipras e il suo ministro delle Finanze Yanis Vaorufakis hanno già fatto chiarezza sulla loro posizione spiegando di non essere disponibili a un accordo al ribasso, sottolineando che le loro richieste non si basano su ulteriori prestiti, ma sul tempo: è questo che servirebbe ad Atene per attuare le riforme promesse e salvare il Paese dal baratro. “Lo prometto”, ha aggiunto il primo ministro, “fra sei mesi la Grecia sarà un altro Paese”. La Grecia si presenta all’Eurogruppo impiegabile, forte del sostegno dei mercati, infatti quello di Atene ha chiuso in forte rialzo, con un +5,61%, segno evidente di un certo ottimismo sulla possibilità che si trovi a breve un accordo con l’Ue. Non solo: il neopremier incassa un nuovo sostegno dagli Stati Uniti, il consigliere di Obama per l’economica internazionale, Caroline Atkinson, alla Chatham House di Londra chiede che si trovi un compromesso “socialmente più equo”, tenendo conto che la Grecia ha avuto un crollo degli stipendi, del prodotto e una netta crescita della disoccupazione”. Gli States, infatti, temono un allontanamento della Grecia, Paese Nato, dall’Unione europea e un pericoloso avvicinamento alla Russia, dopo l’incontro a Mosca della settimana scorsa tra il ministro degli esteri greco con il collega russo Lavrov. Ma Tsipras ci tiene a rassicurare che non rientra nei suoi piani un’uscita dall’Ue.

Posizioni contrastanti tra i 28, infatti prima del vertice il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, si è detto “scettico” sulla possibilità che l’Eurogruppo di oggi si concluda con un accordo sulla rinegoziazione del debito della Grecia. Ha dichiarato di non volere l’uscita del Paese dall’euro, sebbene Atene debba rispettare “i requisiti minimi. Mi spiace, ma questo esecutivo è irresponsabile”, criticando l’irremovibilità dei politici di Atene. Un tentativo di mediazione arriva invece dalla Francia, per il ministro delle finanze Michel Sapin, occorre trovare un compromesso sul debito greco che tenga conto del responso degli elettori ellenici. Un’altra voce francese, quella del commissario Ue agli Affari economici, Pierre Moscovici, dice che un accordo nella riunione di stasera all’Eurogruppo è possibile.

Intanto dalla Commissione europea il vicepresidente per Crescita e Lavoro, Jyrki Jatanien, evidenzia come sia “troppo presto per dire quale sarà il risultato finale”, ma assicura che la commissione aiuterà Atene se si dimostra pronta a collaborare. Continua sostenendo che bisogna trovare una soluzione che sia accettabile per tutti i 19 Stati, ricordando che la Grecia deve proseguire con le riforme per la crescita, riformare la politica fiscale e ripristinare un clima di fiducia per gli investitori. Secondo quanto riferisce Bloomberg però sembra che un funzionario del governo greco abbia definito le proposte dell’Eurogruppo ad Atene, di rispettare gli impegni dell’attuale piano di salvataggio, come “assurde e inaccettabili”. Sarebbe respinta quindi l’ultima soluzione prospettata dai partner dell’Eurozona al governo greco per risolvere il nodo del debito. Se la notizia venisse confermata, sarebbe ufficiale il nulla di fatto per l’incontro di oggi a Bruxelles per trovare una soluzione all’impasse seguito alle elezioni di Atene.

 

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