Carneficina in Congo, dove decine di persone sono morte e molte altre sono rimaste ustionate a causa della tremenda esplosione causata dallo scontro tra un'auto-cisterna carica di materiale infiammabile e un altro mezzo. L'incidente è avvenuto in un villaggio nei pressi di Kisantu, nell'est della Repubblica democratica del Congo, a un'ottantina di km a sud della capitale, Kinshasa. Le vittime accertate, riportano i siti dei media locali Radio Okapi e Cas-Info, sono almeno 40; indeterminate le persone rimaste ustionate, alcune di loro in modo grave.
Il precedente
Non è il primo dramma di questo genere che accade nell'ex Zaire. Nel luglio del 2010 un camion cisterna che proveniva dalla Tanzania finì fuori strada, probabilmente per eccesso di velocità. Tutto il combustibile si rovesciò nel piccolo villaggio di Sange, a 70 chilometri dalla frontiera con il Burundi, nella provincia orientale del Sud Kivu.
Al violento urto seguì, dopo la perdita del carburante, l’esplosione che coinvolse l’intero villaggio con fiamme alte decine di metri. L’ondata di fuoco investì le capanne, bruciando vive tutte le famiglie che si trovavano raccolte davanti ai televisori per vedere la partita del Ghana ai Mondiali. In quell'occasione, morirono oltre 200 persone, molte delle quali bambini.